Il caso di Mossaab e Giulia approderà alla discussione in Consiglio provinciale. Il capogruppo Pd Luca Gozzoli, infatti, preannuncia che sarà l’oggetto di uno specifico ordine del giorno. “Il recente caso riportato dalle cronache del ragazzo trovato senza documenti a un controllo e quindi “accompagnato” al Cie dagli agenti – dice Luca Gozzoli – deve farci riflettere non solo sulle incredibili vicende umane, che spesso ci fanno dimenticare anche leggerezze commesse dai protagonisti, ma soprattutto sul fatto che, ad ogni applicazione della Bossi-Fini, ci accorgiamo di quanto questa legge non sono non combatta la clandestinità, la criminalità e non incida sulla sicurezza sociale, ma sia anche socialmente e culturalmente ostile alle più semplici regole di convivenza civile”.

A cosa serve oggi davvero il permesso di soggiorno? E’ in grado di aumentare la sicurezza della nostra società? “Ormai siamo al paradosso – continua Gozzoli – le statistiche ci consegnano un quadro davvero preoccupante: pare che molti cittadini stranieri accusati di aver commesso reati siano titolari di un regolare permesso di soggiorno e sempre di più i posti al Cie vengono occupati da giovani cittadini stranieri la cui colpa maggiore è quella di inseguire il loro sogno d’amore. Augurandoci che anche nel caso che vede protagonisti Mossaab e Giulia possa prevalere il “lieto fine” – conclude Gozzoli – continuiamo il nostro impegno e il nostro lavoro per cambiare la Bossi-Fini chiedendo al Governo, al ministro Riccardi, attraverso i parlamentari modenesi, un impegno straordinario in questa direzione”.