Oggi il Comune di Modena si appresta ad avviare quella che definisce una soluzione innovativa, e che invece è solo un modo per aggirare la legge mantenendo lo stato di cose attuale. Nessuno vuole risparmiare sui bambini, e sulla loro educazione, ma mi pare che in questi mesi dalla discussione con i genitori e con i sindacati sia mancato un dato: ovvero se il costo per la collettività delle scuole comunali sia composto da voci di spesa tutte necessarie, se la qualità dell’offerta educativa meriti queste cifre, e soprattutto se sia giusto che tutta la collettività, anche quella che non usufruisce di questa presunta eccellenza, paghi questo servizio. Insomma in questi mesi si è cercato disperatamente un modo per continuare a spendere gli stessi soldi, mentre nel contempo disperatamente si cercava un modo per trovare soldi che mancavano su tutti gli altri fronti. E oggi chiaramente i genitori chiedono di confermare il più possibile la gestione diretta. Dopo aver giocato a lungo sulle paure legittime dei genitori, aver detto che esternalizzare vuol dire abbassare garanzie sul lavoro, sulla qualità, cosa ci si può aspettare? E se davvero oggi chi lavora nei convenzionati che forniscono posti per metà dei bambini di Modena ha trattamenti peggiori, perché il Comune tace e sfrutta? Domande a cui nessuno risponde. L’unico pensiero è una Fondazione che permetta di continuare col costoso giocattolo…

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale PDL)