A seguito del sisma che ha colpito l’Emilia Romagna, il Comune di Cavezzo risulta essere una delle località con ingenti danni subiti. Le continue e persistenti scosse di assestamento provocano ulteriori danni alle costruzioni che, in un primo momento, avevano riportato danni tali da non richiedere la dichiarazione di inagibilità. Diretta conseguenza ne è l’aumento delle persone sfollate che necessitano di ospitalità presso il PalaVerde (campi tennis coperti, struttura in legno lamellare), che già dalle prime ore dopo il sisma è stato allestito per il ricovero con 300 letti forniti dalla Protezione Civile, a cui se ne sono aggiunti circa altri 100 nella giornata di domenica e altri 30 lunedì.

Le persone ospitate la sera di domenica 20 maggio erano 330, numero che è progressivamente aumentato, fino ad arrivare a 380 nella sera di martedì 22 maggio, a cui va aggiunto un centinaio di persone che necessitano dei pasti. Nella Casa Protetta sono attualmente ospitate 15 persone per il pernottamento e 20 per i pasti e si sta anche attivando la possibilità di dare asilo a casi di particolare gravità – famiglie con neonati, disabili, anziani e/o malati gravi – presso le strutture alberghiere che hanno dato disponibilità.

Impossibile determinare il numero esatto degli sfollati in quanto, dei circa 7.400 abitanti di Cavezzo, molti hanno trovato ospitalità presso parenti ed amici residenti in zone non colpite dal sisma. Inoltre, molte persone dormono in auto parcheggiate in spazi aperti (aree parcheggio di centri sportivi, campi, parcheggi lungo la strada lontani da abitazioni) e molti in tenda privata.

La Protezione Civile ha allestito una cucina mobile (500 i pasti serviti ad ogni turno – colazione, pranzo, cena, per un totale di 1500/giorno) e servizi igienici (c.d. “bagni chimici”) lungo il perimetro del PalaVerde ed i 12 volontari della Protezione Civile di Cavezzo si alternano per dare assistenza 24/24, affiancati dai 30 volontari appartenenti all’associazionismo locale e da 50 cittadini che hanno dato disponibilità per qualsiasi forma di aiuto (servizio pasti e pulizia presso PalaVerde, lavaggio indumenti, ospitalità).

Gli edifici privati inagibili sono ormai un centinaio, di quelli comunali la scuola elementare, la materna ed il nido, la biblioteca. Anche la sede del Comune di Cavezzo risulta essere parzialmente inagibile a causa di crepe nei muri esterni della torre civica e nei muri interni di un’ala dell’edificio.

La Chiesa di Cavezzo ha subito il crollo interno della navata centrale, mentre all’esterno sono visibili crepe nei muri perimetrali e, quel che più preoccupa, la frattura della punta del campanile che rischia di crollare ad ogni nuova scossa, anche di lieve intensità.

Per il campanile è stato più volte richiesto l’intervento di massima urgenza per la rimozione o, almeno, la messa in sicurezza, ma – a tutt’oggi – non è ancora stato ricevuto alcun riscontro dal personale preposto a tale operazione.

Il centro storico di Cavezzo è stato transennato a causa dei gravi danni subiti dalle abitazioni e dal campanile.

Nella giornata di martedì 22 maggio il Sindaco di Cavezzo, Stefano Draghetti, ha emesso un’ordinanza per determinare la chiusura delle scuole almeno fino a sabato 26 maggio, riservando la possibilità di prolungarne l’inagibilità o, in caso di necessità, dichiarare il termine anticipato dell’anno scolastico.

Gran parte dei 180 esercizi commerciali risulta inagibile, i maggiori supermercati presenti sul territorio sono chiusi, così come le principali banche, tra cui Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Cariparma, Unicredit; anche il mercato settimanale del mercoledì è stato sospeso fino a nuovo ordine, così come il Mercato Storico della domenica.

Per i cittadini rimasti a Cavezzo, la chiusura obbligata delle attività commerciali implica l’impossibilità di reperire generi di prima necessità.

La farmacia ha garantito il reperimento di medicinali (a chiamata durante la notte per farmaci salvavita e/o terapie continuative), la turnazione delle farmacie è stata rivista a seconda dell’agibilità di ogni farmacia dei comuni colpiti dal sisma; il servizio di assistenza medica è garantito su turni dai medici generici che si alternano negli ambulatori dichiarati agibili.

Il C.O.C. (Centro Operativo Comunale) è attivo 24/24 presso un gazebo fornito dalla Protezione Civile e posto di fronte alla sede del Comune. Dipendenti comunali, affiancati da personale della Protezione Civile, forniscono informazioni alla popolazione, raccolgono segnalazione di danni agli edifici privati, commerciali, industriali, oltre alla raccolta dei nominativi delle persone che offrono il loro aiuto.

Già da domenica sera, la Polizia Municipale, i Carabinieri, la Protezione Civile, vigilano contro lo sciacallaggio in seguito ad alcune segnalazioni relative a persone che, con megafono, avvertivano la popolazione dell’imminente arrivo di un’altra forte scossa, invitando ad abbandonare le case.