Sospendere sia il patto di stabilità per le Province e i Comuni colpiti dal sisma sia il pagamento dell’Imu per le abitazioni e gli edifici che ospitano attività produttive e commerciali; prorogare i termini per tutti gli adempimenti fiscali. Sono queste le principali richieste al Governo contenute nell’ordine del giorno di solidarietà e sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale di Modena nella seduta di mercoledì 23 maggio.

Il documento, presentato congiuntamente da tutti i gruppi, richiede inoltre al Governo di concordare con l’Abi la sospensione delle rate per i mutui; di destinare risorse e iniziative per sostenere il tessuto economico e rilanciare i distretti; di attivare tutti gli ammortizzatori sociali necessari a tutelare l’insieme dei lavoratori coinvolti. Si chiede infine di destinare risorse comunitarie, da concordare con l’Unione europea, alla ricostruzione e al recupero del patrimonio storico e artistico, e di negare l’autorizzazione alla realizzazione del deposito di gas a Rivara. Il documento invita inoltre i consiglieri a devolvere al fondo di solidarietà attivato dalla Provincia il gettone di presenza della seduta.

Nel suo intervento, il presidente della Provincia Emilio Sabattini ha sottolineato la necessità di «essere pragmatici per dare ai cittadini le risposte di cui hanno bisogno. E per questo – ha affermato il presidente – abbiamo deciso di riprogrammare gli investimenti congelando il piano attualmente previsto». Sabattini, dopo aver sottolineato l’efficacia della stretta collaborazione con la Regione per gestire la situazione, ha invitato anche il Governo a riprogrammare l’impiego delle risorse per garantire non solo l’emergenza ma soprattutto la ricostruzione, anche ridestinando ai territori colpiti risorse comunitarie non spese. Nel dibattito successivo, tutti i consiglieri hanno espresso ringraziamenti e grande apprezzamento per il lavoro che Provincia, sindaci, istituzioni,protezione civile e tutti gli operatori e i volontari stanno compiendo per affrontare l’emergenza.

Giorgio Siena (Pd), che vive a Mirandola ha testimoniato del bisogno di quotidianità che vivono gli sfollati e delle loro preoccupazioni, prime fra tutte «le spese che sarà necessario affrontare per rientrare in casa e il lavoro. È importante – ha detto – intensificare lo sforzo per controllare le abitazioni e sono urgenti decisioni a sostegno dell’imprenditoria. Ma è anche necessario lavorare per riavere nel patrimonio e nella funzionalità i nostri centri storici che sono la nostra identità». A portare la voce di chi è stato maggiormente colpito dal sisma anche Denis Zavatti (Lega nord) di San Felice, che ha espresso la paura «che la nostra capacità di darci da fare porti le istituzioni nazionali ad abbandonarci. I danni sono enormi e già da ora è necessario preparare la fase del dopo emergenza». Testimonianza anche per Ivano Mantovani (Pd) che vive a Concordia che ha evidenziato la necessità di «dare una risposta immediata per riprendere le produzioni interrotte per evitare il rischio che il lavoro venga spostato altrove ma anche perché tornare a lavorare aiuta a recuperare serenità. È necessario quindi che la Regione attivi tutti gli strumenti a sua disposizione per un ritorno alle attività sia industriali che agricole». Sergio Pederzini (Idv), capocampo a Finale nei primi giorni dell’emergenza, ha sottolineato la necessità «di un censimento degli ospiti dei campi» e chiesto che i fondi per la ricostruzione «siano gestiti direttamente dalla Regione e dagli enti locali. C’è ancora tanto lavoro da fare e mi auguro che da qui a qualche mese ci sia ancora qualcuno che ci aiuti».

Luca Gozzoli (Pd) ha messo in evidenza il lavoro efficace della Protezione civile provinciale: «Una buona prestazione che ripropone il tema del decentramento e dell’organizzazione dei servizi sul territorio». Gozzoli ha poi auspicato che l’attenzione sulla situazione delle zone terremotate continui anche una volta esaurita l’emergenza. Per Bruno Rinaldi (Pdl), l’emergenza ha messo in luce che «esiste anche una classe politica che funziona e fa il proprio dovere, e anche una politica urbanistica efficace che ha permesso di ridurre al minimo il numero delle vittime. Importante ora – ha proseguito il consigliere – è ridurre al minimo la burocrazia per rispondere rapidamente ai problemi della collettività».

Luca Ghelfi (Pdl) ha condiviso tutto l’ordine del giorno escluso il passaggio su Rivara: «È sciacallaggio politico parlare di questo tema in un momento come questo, senza contare che non si è mai parlato di sperimentazioni di stoccaggio del gas ma solo di ulteriori indagini nel sottosuolo». Sottolineando che è il tessuto produttivo ad aver subito i danni maggiori, il consigliere ha invitato le istituzioni locali «a sbattere i pugni per avere i decreti legge necessari e perché i bandi per la ricostruzione siano gestiti il più possibile dal territorio». Contrario all’espressione utilizzata da Ghelfi su Rivara si è detto Dante Mazzi (Pdl) che però ha definito «fuori luogo» anche il comunicato di Ers che «ha mancato di rispetto alle popolazioni colpite dal sisma». Nel suo intervento Mazzi ha anche apprezzato «l’impegno preso dal Governo che ha definito non solo l’emergenza ma anche la fase successiva che sarà coordinata dalla Regione e quindi vicina al territorio». Sul tema del reperimento dei fondi, il consigliere ha ricordato che ci sono «fondi Ue “dormienti” che possono essere chiesti e destinati, come già fu fatto per il terremoto del 1996, al recupero dei luoghi di cultura e di culto, liberando in questo modo risorse per aziende e privati».

Premettendo che «il Governo sta cercando di fare la sua parte», Fabio Vicenzi (Udc) ha voluto «ringraziare i cittadini colpiti dal sisma per l’esempio di unità che stanno dando e che dimostra che esiste ancora un interesse comune. Un’unità che sarà ancora più importante nella fase due, che sarà lunga e difficile, quando servirà a pungolare anche i futuri governi a fare la loro parte». Pier Nicola Tartaglione (Pd) ha sollevato il problema di chi pagherà i danni dei privati «che potranno comportare spese molto impegnative anche nel caso di inagibilità parziale degli edifici». Da qui la richiesta di sostegni per tutti gli interventi necessari alla ricostruzione e di esenzione dall’Imu anche per l’inagibilità parziale inserita nell’ordine del giorno. Mauro Sighinolfi (Pdl) ha osservato che «il sisma è un’emergenza nazionale che deve trovare la solidarietà dell’intero paese», e ha poi sottolineato l’attività della Provincia nel gestire gli interventi chiedendosi«Se la Provincia non ci fosse stata più chi avrebbe potuto coordinare gli interventi e sostenere i sindaci nell’emergenza?». Un ringraziamento particolare è stato rivolto da Davide Baruffi (Pd) agli amministratori del territorio, «assessori provinciali e sindaci che con il loro lavoro hanno affermato la presenza delle istituzioni come punto di riferimento per le popolazioni».