La Provincia di Reggio Emilia, in accordo con la Regione Emilia-Romagna, ha definito la nuova ripartizione triennale delle risorse della Legge 13/99 in materia di spettacolo. La Legge prevede uno stanziamento annuale di circa 313 mila € (105 della Provincia, 208 della Regione) a sostegno dei soggetti imprenditoriali o associativi impegnati nel campo della produzione e della distribuzione di spettacoli.

I soggetti che negli scorsi anni avevano presentato domanda lo hanno fatto anche quest’anno. Si tratta – solo per fare alcuni esempi – di associazioni come quella del Balletto Classico, il Teatro San Prospero, il centro di produzione di operette “Inscena” o dell’Associazione Teatrale dell’Emilia Romagna (Ater). Quest’ultima, in particolare, nello scorso decennio ha fatto la parte del leone ottenendo circa 1 milione di € in 10 anni sulle rassegne MUNDUS e TRAMONTI. Per ottenere i finanziamenti i soggetti devono possedere stringenti requisiti in termini di dimensioni e stabilità di bilancio.

La novità del prossimo triennio è il progetto MADE IN RE, che ha visto tre gruppi di produzione culturale emergenti unirsi al Centro di Produzione della Corte Ospitale per promuovere un’organizzazione integrata degli eventi e favorire il fatto che le risorse sullo spettacolo siano destinate ad artisti reggiani. Si tratta dell’associazione Teatrale MaMiMò, che gestisce il teatro del Piccolo Orologio, il Teatro Sociale di Gualtieri e l’associazione di produzione musicale Sheherazade, che realizza il progetto TACADANCER.

Questi soggetti, complessivamente, otterranno circa 106 mila €. Queste risorse sono state ricavate riducendo in maniera minima i progetti storici e apportando un taglio consistente alle due rassegne MUNDUS e TRAMONTI per le quali, nell’ottica della razionalizzazione, in accordo con la Presidenza di ATER, si è prevista un’attività di sintesi verso un’unica rassegna, che otterrà 60 mila €, pari al 50% di quanto richiesto. Le restanti risorse verranno distribuite tra gli altri 5 soggetti apportando piccole riduzioni degli importi ottenuti nello scorso triennio.

La scelta di ridistribuire le risorse è stata discussa con gli assessori comunali alla cultura in 4 specifici incontri di approfondimento organizzati dalla Provincia.

“Abbiamo voluto ridistribuire le risorse pubbliche per sostenere le giovani compagnie emergenti premiate in tutta Italia e capaci di valorizzare gli artisti del nostro territorio. Mettere in discussione i finanziamenti storici – dichiara l’Assessore alla Cultura della Provincia Mirko Tutino – non è stato semplice, ma in un momento come questo non potevamo certamente escludere delle nuove esperienze creative allo scopo di confermare le logiche sulle quali erano distribuiti i finanziamenti in passato. Unire più associazioni e rassegne razionalizzando i costi, valorizzare chi è in grado di raccogliere risorse private o con gli spettacoli (senza vivere esclusivamente di risorse pubbliche) e promuovere gli artisti del nostro territorio che abbiano dimostrato i meriti sul campo anche a livello nazionale – devono essere i principi sui quali riorganizzare la spesa in campo culturale”.