UniCredit ha inaugurato oggi a Reggio Emilia la prima filiale bancaria italiana a impatto zero. L’agenzia Amendola, in via Gattalupa 2, è stata infatti completamente ristrutturata secondo i canoni dell’edilizia bioecologica: massima riduzione dei consumi energetici, auto produzione da fonti rinnovabili del residuo fabbisogno di energia, riutilizzo di materiali naturali per gli arredi.

A illustrarne le caratteristiche sono stati questa mattina Luca Lorenzi, Responsabile di Territorio Centro Nord UniCredit e Paolo Gencarelli, Responsabile della Service Line Real Estate di UniCredit Business Integrated Solutions.

Coerentemente con le nuove linee guida europee che prevedono la riduzione delle emissioni di CO2 del 30% entro il 2020, UniCredit ha quindi scelto un approccio integrato alla sostenibilità ambientale attraverso un programma denominato ESP (Environmental Sustainability Program).

“Siamo fieri – dice Luca Lorenzi – di presentare il risultato di un progetto davvero speciale e di alto valore in termini di innovazione, di funzionalità e di rispetto dell’ambiente. Sprecare risorse significa non avere chiaro il concetto di sostenibilità e, più in generale, significa gettare via denaro. Per questo oggi presentiamo una filiale realizzata nel segno della massima attenzione all’ambiente e del risparmio energetico. Un’attenzione necessaria non solo da un punto di vista etico e morale, ma anche economico. Perché lo spreco di risorse costituisce un danno ad alto impatto per la nostra economia, un errore che non possiamo permetterci di compiere”.

 

“La Filiale a impatto zero – aggiunge Paolo Gencarelli – non solo promuove, verso i colleghi e verso i clienti, un comportamento rispettoso dell’ambiente ma contribuisce in modo concreto e innovativo ai piani di efficienza energetica. Questa agenzia è infatti completamente auto-sostenibile, in grado di ridurre di oltre il 70% i consumi e di autoprodurre il residuo fabbisogno energetico grazie ai pannelli fotovoltaici istallati in copertura”.

 

Il progetto, realizzato applicando i principi della Passivhaus, assicura il benessere termico senza impianti di riscaldamento “convenzionali” come caldaie e termosifoni. La somma degli apporti passivi di calore dell’irraggiamento solare trasmessi dalle finestre e il calore generato internamente dalle attrezzature e dagli occupanti della filiale sono infatti quasi sufficienti a compensare le perdite di temperatura dell’involucro durante i mesi invernali.

 

Ridotti al minimo i consumi di energia primaria, la filiale auto-produce l’energia necessaria al funzionamento degli impianti e delle attrezzature tecniche all’interno della struttura.

 

 

 

NOTE TECNICHE

 

La ristrutturazione della filiale ha compreso l’applicazione di un “cappotto esterno” su tutta la superficie muraria dell’edificio, portando l’isolamento fino al livello delle fondazioni per eliminare le dispersioni di calore e i ponti termici.

Oltre a tutte le pareti esterne e alle fondazioni, l’isolamento è stato realizzato anche all’interno dell’edificio, in modo da evitare la risalita dei ponti termici dal livello del terreno.

I serramenti sono stati completamente sostituiti con serramenti con triplo vetro e quadrupla camera d’aria.

 

Il progetto ha puntato quanto più possibile al risparmio dell’energia per l’illuminazione, attraverso l’utilizzo dei solar tube che convogliano la luce naturale all’interno dell’edificio integrandosi al sistema di illuminazione artificiale interamente LED e dotato di sensori di presenza e luminosità.

 

Questi sistemi artificiali, così come gli strumenti di lavoro, sono alimentati dall’energia prodotta da pannelli fotovoltaici collocati sulla copertura dello stabile. La distribuzione dell’aria è pensata nel controsoffitto dei locali, in modo da ottimizzare l’utilizzo e la flessibilità dello spazio nonché il funzionamento dello stesso impianto. Le acque piovane sono riutilizzate per gli usi quotidiani della filiale.

 

All’interno la filiale, anche nello svolgimento delle sue funzioni operative, incarna la filosofia dell’ottimizzazione delle risorse (di qualsiasi tipo siano: tempo, spazio, energia, etc…) e della sostenibilità ambientale, attraverso l’utilizzo di poche compartimentazioni chiuse e aumentando, in chi si trova all’interno, la percezione di trovarsi in una parte del tutto, ovvero l’ambiente.

 

Anche per gli arredi all’interno della filiale si è optato per l’utilizzo di legno riciclato, con una vita precedente (scarti, trabattelli e cavalletti in legno, ripiani provvisori, ecc…) ri-impiegati per le postazioni operative e per la creazione di un elemento, un albero, simbolo della sostenibilità ambientale all’interno della filiale stessa.

Al primo piano l’area di attesa è invece declinata tramite arredi in cartone alveolare, sedute, panche, librerie, coerenti con l’idea di sobrietà e rispetto delle risorse collettive.

 

 

UNICREDIT PER L’AMBIENTE

Quello della sostenibilità ambientale è un obiettivo che UniCredit persegue con coerenza e impegno ormai da alcuni anni. E che si articola in diversi capitoli.

Finanziamenti alla green economy: la banca è molto attiva nel finanziamento delle rinnovabili, con un portafoglio crediti di oltre 8,1 miliardi di euro, di cui 53% nel fotovoltaico, 37% nell’eolico

Riduzione della propria impronta di carbonio grazie a una articolata serie di buone prassi, a fine 2011 UniCredit è già arrivata – rispetto al 2008 – a circa 15% di riduzione di emissioni di CO2 legate alle proprie attività rispetto all’obiettivo di un taglio del 30% entro il 2020.

Servizi di efficienza energetica per le abitazioni dei dipendenti: è stato recentemente arricchito il servizio di consulenza, progettazione e selezione dei fornitori per l’efficientamento energetico delle abitazioni dei dipendenti, supportato da forme di finanziamento agevolate.

Sviluppo dell’attività imprenditoriale nel settore della green economy: UniCredit e Fondazione WWF Italia hanno costituito Officinae Verdi, la prima società di servizi energetico ambientali in Italia che si occupa di consulenza, progettazione, finanziamento e star up di iniziative economiche di sostenibilità e generazione distribuita