Lo sappiamo per esperienza: da un paese all’altro, pur vicini, cambia l’inflessione dialettale. Questo risulta ancor più vero in Appennino, dove nel giro di pochi chilometri accade di valicare alti passi e guadare torrenti impetuosi. Perciò, all’interno della straordinaria settimana di “rigenerazione” promossa in Val Dolo dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, è stato pensato uno specifico appuntamento dedicato alla espressività popolare. Titolo significativo dell’incontro, in programma il 1° Agosto a Civago: “La gente pensa e canta”.

Si comincia alle 17 nella straordinaria cornice del Mulino sul Dolo, con un’intervista di Antonio Canovi (Eutopia), a due notissimi studiosi della cultura popolare in Appennino, Giorgio Vezzani (“Il Cantastorie”) e Benedetto Valdesalici (“Villa Cultura”). L’incontro troverà l’accompagnameto, parlato e musicato, della “banda Gaspari”, un gruppo familiare di Civago che si compone di due violini e fisarmonica. Sono previsti brani tratti dal repertorio del Maggio e dalla tradizione musicale della Val Dolo (di cui era interprete illustre l’orchestra Alpina). Ma si parlerà pure della “nicchia” in cui si è formato e salvaguardato il dialetto civaghino, oggi ripreso e valorizzato dai poeti locali Antonietta Romiti e Graziano Gigli. Per l’occasione verranno pure riprese e commentate alcune “befanate”, una forma espressiva assimilabile allo charivari tuttora radicata nell’alta Val Dolo.