Durante un’emergenza e’ prassi non fare polemiche e lasciare fare chi e’ preposto, ora l’emergenza e’ finita e onesta’ politica vuole che diciamo la nostra. Non vogliamo entrare nel merito di come e’ stata affrontata l’emergenza anche se motivi di critica e molte lamentele ci sono state segnalate, ma vogliamo entrare nel merito del dopo terremoto, segnalando che politiche sanitarie sbagliate negli anni precedenti avevano lasciato la parte a nord della via Emilia con soli 2 Ospedalia, crollati poi col terremoto. Lasciando in questo modo la Provincia di Modena con tutti gli Ospedali a sud della via Emilia, mentre a nord fino al Po’ non rimane nulla.
Il problema Sanitario non e’ da poco conto e le responsabilita’ politiche sono precise.
E veniamo al nostro piccolo Comune dove un PRG gia’ troppo imbalsamato nel tempo e negli spazi deve essere applicato nel post-terremoto creando problemi infiniti a chi vuole ricostruire. Indici e limiti troppo riduttivi stanno di fatto impedendo la ricostruzione , peraltro gia’ in difficolta’ per delle forme di finanziamento statali poco chiare. Chi e’ in possesso di Documenti Giurati dopo aver speso migliaia di euro per averli e essersi messo in lista per i finanziamenti dello Stato potrebbe trovarsi la sorpresa di non avere finanziamenti a fondo perduto ma normalissimi mutui bancari. Noi sosteniamo che il vecchio PRG debba essere rivisto nel piu’ breve tempo possibile, rendendolo piu’ elastico rispetto al precedente.
L’Amministrazione che verra’ dovra’ fare fronte ad una situazione molto delicata dalla quale dipende il futuro socio-economico del Comune. Il paese cosi’ come era prima del terremoto era stato disegnato molti decenni or sono, quando il centro non arrivava all’attuale semaforo, l’economia era prevalentemente rurale e la campagna era molto abitata. Ora le cose sono diverse e apprendere che l’attuale Amministrazione vuole ricostruire le Scuole dove erano quelle cadute col terremoto ci preoccupa molto. Non e’ con le nostalgie del passato che si guarda e si programma il futuro, ci sono tante aree gia’ di proprieta’ del Comune che possono veder sorgere le nuove scuole e non ancora dove erano state messe 80 anni orsono forse troppo vicine all’argine.
E infine chiediamo che si faccia al piu’ presto un Consiglio Comunale aperto in modo che alla presenza di tutti i rappresentanti dei Cittadini si svolga un dibattito con la gente sui problemi della ricostruzione post-terremoto.
(Gruppo Libertà e Democrazia Camposanto)