Questa mattina presso la cava Riva Rossa dell’omonima località del comune di Collagna, nell’Appennino reggiano, i carabinieri del Nucleo Artificieri di Bologna unitamente ai colleghi della Compagnia di Castelnovo Monti hanno proceduto a far brillare gli esplosivi sequestrati ai due reggiani arrestati dai Carabinieri il pomeriggio del 16 agosto scorso. Il provvedimento è stato adottato d’urgenza considerata la pericolosità degli esplosivi che non potevano essere tenuti in caserma. Nello specifico dopo la messa in sicurezza della zona gli artificieri dei carabinieri hanno fato brillare una mina antiuomo di fabbricazione italiana che appositamente radiografata è risultata essere attiva, 7 cariche di lancio piu’ un buster e gli oltre 200 grammi di esplosivo altamente pericoloso in quanto a base di nitroglicerina.

 

Questo il materiale che si ricorda fu sequestrato unitamente ad una pistola semiautomatica, una pistola a tamburo, un fucile mauser da guerra modificato per renderlo funzionante, 1,2 Kg. di polvere da sparo, una quindicina di baionette di vario tipo ed oltre 1.500 munizioni di vario calibro nel’ambito del’operazione che il 16 agosto scorso portò all’arresto di due, chiamati a rispondere dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Castelnovo Monti di detenzione illegale di armi comuni da sparo, munizioni ed esplosivi. In manette si ricorda finirono un 62enne imprenditore di Baiso con azienda a Sassuolo ed un artigiano 46enne di Toano.