L’amore per la Città, casa degli uomini e luogo in cui leggere i segni dei tempi, e la profonda capacità di dialogo come incontro fra persone diverse sono due dei contenuti più rilevanti dell’insegnamento, che il cardinale Carlo Maria Martini ci lascia: in particolare a coloro che si occupano della Cosa pubblica, delle comunità, dei cittadini e dei loro luoghi di vita, cioè le città.

Ha amato in particolare Milano e il suo popolo di cui è stato indimenticabile arcivescovo e Gerusalemme in cui si era ritirato per immergersi negli studi biblici e nella preghiera.

Attraverso questi luoghi, nella duplice dimensione pastorale e contemplativa, facendosi anche in ciò interprete acuto, intelligente e instancabile del Concilio Vaticano II, il cardinale Martini ci ha insegnato a conoscere, interpretare e aver cura della persona, senza rinunciare ad alcuna possibilità di dialogo, di crescita comune, di condivisione, di giustizia.

Contenuti cristiani e nel contempo valori fondativi di civiltà, democrazia e speranza.

La sua testimonianza, la sua sapienza già ha dato frutti innumerevoli nel presente; custodita con gratitudine e coltivata perché dia frutto, è tra quelle che ci accompagneranno nel futuro, nelle scommesse che ci aspettano e che ci richiedono una grande capacità di accogliere e ascoltare.

(Graziano Delrio, Sindaco di Reggio Emilia, Presidente dell’Anci)

**

Nell’apprendere la trista notizia della morte del Cardinale Carlo Maria Martini, Profeta della Chiesa Cattolica e grande costruttori di ” ponti” con il mondo laico e con le altre espressioni religiose, mi unisco nella preghiera nel rendere Grazie a Dio di averlo potuto conoscerlo, leggerlo e ascoltarlo in diverse occasioni.

E’ stato un Maestro anche per noi sindacalisti e mi piace ricordare a me stesso e offrirla a quanti non l’avessero mai letta il PROFILO DEL SINDACALISTA.

(Loris Cavalletti, Segretario pensionati Cisl Reggio Emilia)

Profilo del Sindacalista

Colui che si mette in leale rapporto con gli altri,

responsabile dei diritti umani,

capace di reggere l’utopia

e di contagiare anche coloro con cui opera

agli stessi suoi entusiasmi.

Sa essere presente e sa motivare le scelte,

conosce il più possibile il lavoro di ciascuno

e perciò è competente,

cerca di capire e guarda all’essenziale.

Non ha preoccupazioni per propri interessi monetari

e rifiuta il privilegio che è il tarlo di ogni convivenza.

Preoccupandosi di ciascuno,

difende non i soldi ma il valore delle persone,

lottando anche per il giusto riconoscimento economico.

Carlo Maria Martini