“Il Comune di Modena ha pienamente osservato tutte le disposizione di legge relativamente alle operazioni su derivati contratte nel 2002, per limitare i rischi connessi a una eventuale crescita del tasso di interesse su mutui a tasso variabile accesi in quel periodo. E, in generale, la situazione debitoria del Comune di Modena, derivati compresi, è circa un quarto della media regionale”. Lo afferma il vicesindaco e assessore al Bilancio Giuseppe Boschini, replicando alle dichiarazioni rese alla stampa dal Consigliere provinciale del Pdl Dante Mazzi.

“Questi temi, periodicamente ripresentati dal Pdl come elementi di preoccupante criticità – chiarisce Boschini – dall’anno 2009 sono stati affrontati in modo trasparente dalla Giunta e discussi in Consiglio Comunale nelle presentazioni dei bilanci preventivi e consuntivi e nelle risposte che sono state fornite alle diverse interrogazioni sollevate da Consiglieri comunali sull’argomento. Anche nel Bilancio 2012 è evidenziata una specifica nota integrativa sui contratti in strumenti finanziari derivati. Non c’è quindi alcun fondamento nella insinuazione circa l’intento di far passare in sordina gli atti di impegno di spesa assunti in agosto in quanto, come pubblicato in Bilancio, i contratti rimasti in essere giungevano in scadenza in quel periodo”.

Il vicesindaco ricorda anche che già l’Amministrazione ha evidenziato come “non sia corretto parlare di perdite relativamente ai contratti estinti nel 2010, bensì di costi commisurati alla funzione svolta dal contratto per limitare i rischi dei tassi variabili. Inoltre, il prezzo dell’estinzione convenuto è stato decisamente inferiore al suo valore di mercato al momento dell’estinzione stessa. In ogni caso, il costo complessivo delle operazioni sarebbe stato equiparabile nel caso si fosse acceso per gli stessi mutui un prestito a tasso fisso”.

Con riferimento alla situazione debitoria in generale del Comune di Modena, l’assessore al Bilancio spiega che “complessivamente, anche considerando il costo dei contratti in derivati, l’Amministrazione ha una incidenza della spesa per rate di ammortamento prestiti e mutui molto più bassa del dato medio regionale, essendo pari a Modena al 2,4% delle entrate correnti, a fronte del dato regionale 2010 del 9,5%. Se quindi, giustamente, si vuole fare un ragionamento in termini di costi per i cittadini – conclude Boschini – dobbiamo evidenziare che a Modena il costo del debito per investimenti, ivi compreso il costo dei contratti in derivati, è pari a circa un quarto del dato medio regionale”.