”Il Paese deve fare le cose che servono per tornare a crescere e sono le stesse cose che ci chiede l’Ue quindi, tanto vale dire subito a tutti che ci impegnamo a farle e firmare un accordo che vincoli l’esecutivo e il Parlamento attuali, ma anche quello che verra’ la prossima primavera dalle elezioni 2013”.
E’ quanto ha auspicato il presidente di Confindustria, Giorgio  Squinzi, parlando all’assemblea generale di Unindustria Bologna.

”La crisi e’ tutt’altro che finita e il rischio che qualcosa  vada storto e’ molto alto”, aggiunge Squinzi, per il quale c’e’ ”il  rischio di una campagna elettorale piena di promesse che nessuno puo’  mantenere, contraria all’interesse di un Paese che vuole tornare a  crescere, oltre che in violazione degli impegni presi in Europa”.

Ai cronisti che gli chiedevano a margine un commento, in  particolare, sull’intervento dell’ex premier Silvio Berlusconi di  ieri, Squinzi ha precisato che il suo era un sollecito senza un  preciso destinatario. ”Non parlo dei singoli -ha risposto- mi  riferisco ad un pericolo generico”.

”Senza l’azione di questo governo saremmo messi peggio, non solo noi ma tutta l’eurozona” ha detto poi  rivolgendosi all’esecutivo guidato da Mario Monti.
Secondo Squinzi, inoltre, ”saremmo messi peggio anche senza  l’azione di Mario Draghi che tra paletti stretti ha manovrato con  maestria, salvaguardando la dignita’ della Bce e mettendo in campo la  potenza di fuoco della stessa Banca centrale europea per rendere  irreversibile la moneta unica”.