“Apprezziamo la proposta di mediazione sulla aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali, sintetizzata nel codice comportamentale sottopostoci negli scorsi giorni da parte dell’Assessore Sitta, perché rappresenta un buon punto di equilibrio e potrebbe evitare, almeno in parte, i danni della giungla venutasi a creare a seguito della decisione governativa di deregolamentare la materia”.

È questo il sintetico commento di Alberto Crepaldi – segretario Ascom-Confcommercio Fam in città – a seguito dell’ultimo incontro del tavolo sulle aperture domenicali e festive del commercio, durante il quale l’assessore alle politiche economiche ha posto in discussione una sorta di codice di volontaria autoregolamentazione sulle aperture festive e domenicali del commercio nella città di Modena.

“Assieme alle altre associazioni del commercio e ad un pezzo della grande distribuzione – precisa Crepaldi – abbiamo lavorato perché, a fronte di un quadro normativo che ha decapitato l’ottimo accordo dello scorso novembre messo a punto dall’Assessore Pini e, pur in presenza del totale immobilismo della Regione Emilia Romagna, potesse essere trovata la migliore soluzione per poter riposizionare la barra della concorrenza su un piano meno squilibrato, a netto favore della grande distribuzione e a danno del piccolo commercio, e garantire il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a dedicarsi a se stessi, alla famiglia ed ai figli almeno in una parte dei giorni festivi”.

“In particolare – prosegue Crepaldi – giudichiamo positivo e coerente con le nostre richieste – che sia stato definito un numero massimo di apertura (circa 30 giornate) e la facoltà da parte degli esercizi inseriti nella gallerie commerciali – che ora in forte sofferenza economica e dove spesso i lavoratori sono sono sufficienti a coprire tutto il carico orario e di giorni di aperture festive – di aprire per non più di un terzo delle domenica e festività complessive, a esclusione dei mesi di novembre e dicembre”.

“Il risultato di una discussione, a tratti anche aspra – conclude Crepaldi – dovrà ora essere sottoscritto dai componenti del Tavolo di concertazione e l’augurio è che tutte le parti comprendano il valore, anche simbolico, dell’accordo, e si assumano una responsabilità nei confronti della collettività. Ciò anche al fine di lanciare un messaggio fuori dai confini modenesi, dire che la giungla non serve a nessuno e che un altro modo di fare commercio, responsabile e rispettoso del piccolo commercio e dei lavoratori, è possibile”.