Confcommercio Imprese per l’Italia Ascom Modena, nel condividere l’azione di lotta all’evasione che la Guardia di Finanza sta conducendo in gran parte della provincia di Modena, osserva come le percentuali di evasione attribuite all’intera categoria della distribuzione al dettaglio appaiano discutibili.

Vero infatti che i controlli dei Finanzieri abbiano riscontrato una percentuale di mancata emissione degli scontrini fiscali, è importantissimo precisare che la stessa guardia di Finanza si è concentrata sui cosiddetti “recidivi”, su coloro cioè che già negli scorsi anni e mesi erano stati multati per lo stesso inadempimento.

Logico che sia proprio chi già ha contravvenuto, ad evidenziare una propensione a ripetere lo stesso errore. Risulta allora errato attribuire la percentuale del 59%, davvero stratosferica per il nostro territorio, ad un’intera categoria, rischiando di criminalizzare tutto il commercio al dettaglio, che comprende, sottolinea Confcommercio, una stragrande maggioranza di operatori corretti.

La stessa Confcommercio rimarca come sia questo il momento meno opportuno per chiamare in causa, in modo indiscriminato, una collettività di imprenditori alle prese con un momento economico che vede i costi di gestione in crescita e i consumi in fase quantomeno stagnante. Una condizione, quella dei consumi, aggravata anche dall’incremento delle “spese obbligate” composte da affitti, energia, sanità, ecc., che vanno a comprimere l’area dei consumi che le famiglie destinano ai beni e servizi “commercializzabili”.

Alla Guardia di Finanza – conclude Confcommercio – va tutto l’appoggio per l’azione antievasione che sta conducendo nei confronti di tutte le categorie economiche. Nel contempo la stessa Confcommercio ritiene doveroso rimarcare l’impegno dei tanti commercianti che tengono un comportamento fiscale corretto impegnandosi a mantenere alla comunità il prezioso e capillare servizio di distribuzione che solo le piccole e medie imprese del settore riescono a garantire.