Tornano, a partire da lunedì 1° ottobre, le misure per combattere lo smog, previste dal 10° Accordo regionale per la qualità dell’aria, al quale anche il Comune di Bologna ha aderito. Il nuovo accordo, firmato lo scorso luglio, ha durata triennale (2012-2015) e introduce sin dal mese di ottobre lo stop ai mezzi più inquinanti nei giorni feriali, il blocco della circolazione del giovedì, cinque domeniche ecologiche ed interventi emergenziali che scattano in automatico in caso di superamenti prolungati dei limiti di legge.

Lo stop ai mezzi più inquinanti, in vigore dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30, partirà da lunedì 1° ottobre e si concluderà il 30 marzo del prossimo anno. Per tutto questo periodo, non potranno circolare i veicoli a benzina precedenti l’euro 1, i diesel pre-euro 3, i ciclomotori e motocicli a due tempi pre-euro 1 (anche se con bollino blu), i mezzi commerciali pre-euro 3 o non dotati di sistemi di abbattimento del particolato.

Inoltre, dal 1° ottobre al 30 novembre 2012 e dal 7 gennaio al 30 marzo 2013, nelle giornate di giovedì e nelle prime domeniche di ogni mese (cioè 7 ottobre, 4 novembre, 13 gennaio, 3 febbraio e 3 marzo) è previsto il blocco generale del traffico, dal quale sono esentati solo i veicoli benzina euro 4 e 5, diesel euro 5, gpl, metano ed elettrici, ed i ciclomotori e motocicli euro 2 e seguenti.

Rispetto agli scorsi anni, il Comune di Bologna ha escluso dalle eccezioni i diesel euro 4 (pari a circa il 12% del parco veicolare immatricolato in città). Tale scelta è motivata da tre ragioni principali. L’Organizzazione Mondiale della Saità pochi mesi fa ha inserito le emissioni di polveri sottili dei motori diesel tra le sostanze di livello 1 sicuramente cancerogene per l’uomo (in precedenza erano invece catalogate solo come “probabili”, cioè di livello 2). Inoltre, i diesel euro 4 producono circa l’80% in più di polveri sottili rispetto al successivo euro 5, senza considerare che dalla fine del prossimo anno sarà già obbligatorio mettere in commercio nuovi veicoli con standard euro 6. Infine, l’Unione europea ha sottoposto l’agglomerato urbano di Bologna a procedura d’infrazione per gli ossidi di azoto, sostanza altrettanto pericolosa per la salute umana, rigettando la richiesta di deroga che era stata presentata.

Da quest’anno, poi, per affrontare i picchi di inquinamento particolarmente dannosi a livello sanitario, sono state introdotte anche alcune misure emergenziali ad attivazione automatica.

Le misure di primo livello prevedono che dopo sette giorni consecutivi di superamento degli standard di qualità dell’aria nella provincia di Bologna, la domenica successiva scatta un ulteriore blocco del traffico nelle aree urbane bolognesi che hanno sottoscritto l’Accordo.

Le misure di secondo livello stabiliscono poi che se il superamento permane per ulteriori sette giorni, anche in un’altra area del territorio regionale, il blocco viene esteso a tutte le città della Regione firmatarie dell’Accordo, e sono attivate misure rafforzate per la riduzione delle polveri (dalla riduzione della temperatura negli ambienti riscaldati, al divieto di utilizzo di biomasse nei caminetti aperti, al potenziamento dei controlli).

Per far conoscere alla cittadinanza tali giornate straordinarie di blocco, denominate di “smog alarm”, sarà emessa apposita comunicazione da parte di ARPA nel sito www.arpa.emr.it/liberiamo e ne sarà data notizia agli organi di informazione.

In caso di violazione del provvedimento si applica una sanzione di 155 euro. Se la violazione si ripete entro due anni è prevista anche la sospensione della patente.

Gli assessori comunali all’Ambiente, Patrizia Gabellini, e alla Mobilità con delega ai provvedimenti antismog, Andrea Colombo, commentano: “Le nuove misure anti-smog sono fondamentali per contribuire alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, essendo da tempo accertati a livello mondiale gli effetti cancerogeni o pervasivi a livello respiratorio e cardio-circolatorio di molti inquinanti emessi dai veicoli a motore, in particolare diesel. Da questo punto di vista, gli interventi sul traffico privato sono indispensabili visto il prevalente contributo del settore dei trasporti all’inquinamento da polveri sottili, ma vanno visti in una strategia strutturale che mira complessivamente alla promozione del trasporto pubblico e della mobilità ciclo-pedonale, all’impiego di energie rinnovabili e pulite, al risparmio e alla riqualificazione energetica degli edifici”.