“Graffitismo urbano: risorsa o danno?”: è stato questo il tema su cui si è discusso stamattina al cinema Cristallo di Reggio Emilia alla presenza di alcune classi del liceo Chierici e dell’istituto Secchi. L’evento è stato organizzato dal Polo Culturale dei Cappuccini dell’Emilia-Romagna – in collaborazione con il Circolo degli Artisti e Officina delle Arti di Reggio Emilia, con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia – in occasione della prima edizione di “Liber-Arte sui muri del convento” che il 29 settembre ha visto alcuni artisti impegnati in una performance di Street Art.

Dopo un saluto di padre Paolo Grasselli, responsabile del polo culturale dei Cappuccini dell’Emilia-Romagna, ha aperto l’incontro Fabiola Naldi, docente di Problemi Espressivi del Contemporaneo presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e di Teoria delle Arti Multimediali presso l’Accademia Carrara di belle arti di Bergamo. Naldi ha illustrato l’evoluzione negli ultimi decenni del Writing e della Street Art, forme di espressione artistica ma anche, a volte, di denuncia o vandalismo.

Ed è proprio su questo tema che si è sviluppata la seconda parte della mattinata, con una conversazione alla quale hanno partecipato Franco Corradini (assessore alla coesione e sicurezza sociale del Comune di Reggio Emilia), Elisabetta Farioli (direttore dei Musei Civici di Reggio Emilia), Maria Grazia Diana (preside del Liceo “G. Chierici”), Giuseppe Berti (direttore artistico Circolo degli Artisti di Reggio Emilia), Luca Zanon e Riccardo Guasco (Officine Marcovaldolaboratorio di creatività urbana di Alessandria) e Pietro Anceschi, tre degli artisti, questi ultimi, protagonisti della performance del 29 settembre. Una sintesi della conversazione, condivisa da tutti, è che la street art può avere un ruolo e un impatto fortemente positivi – soprattutto quando raggiunge livelli di eccellenza nelle sue diverse espressioni – ma non deve comunque mai trasformarsi in un atto di mero vandalismo senza alcun valore artistico.

In collegamento video via Skype da Shanghai – in Cina, dove si è trasferito – ha preso parte alla conversazione anche Gas, street artist attivo a Reggio dagli anni ’90; suoi alcuni degli stencil più famosi della città, uno per tutti il “Perle ai porci” in Via Gazzata. Gas – che ha partecipato con una maschera sul volto – e Pietro Anceschi hanno approfittato dell’occasione per coinvolgere l’assessore in una discussione sulla possibilità di utilizzare alcuni spazi urbani per progetti di street art.

E’ stato anche proiettato un video di Collettivo FX, uno dei nomi più noti a Reggio quando si parla di street art insieme a Gas, Reve e Psicopatic.

L’incontro di questa mattina è stato condotto dal giornalista Massimiliano Ranellucci, responsabile della comunicazione per il Polo Culturale dei Cappuccini. Il coordinamento degli eventi è stato curato da Nadia Calzolari, responsabile attività Polo Culturale di Reggio Emilia, ed Enrico Manicardi, presidente del Circolo degli Artisti.

In occasione dell’evento sono stati anche esposti nel portico del Museo dei Cappuccini i ritratti d’autore scattati nella “Notte dei Musei” del giugno scorso dai fotografi del circolo degli artisti di Reggio Emilia e rielaborati con tecniche pittoriche.