Bologna ha tributato l’ultimo saluto a Pier Ugo Calzolari, docente alla facoltà di Ingegneria poi rettore dell’Alma Mater dal 2000 al 2009, morto giovedì a 74 anni dopo una lunga malattia. La cerimonia si è svolta in Cappella Bulgari, poi nella chiesa di San Giovanni in Monte.

Alle esequie, con il mondo accademico, politico e dell’imprenditoria, hanno partecipato tra gli altri Romano Prodi e Umberto Eco. Il sindaco Virginio Merola ne ha ricordato la figura in consiglio comunale:

“Care consigliere, cari consiglieri, il Professor Pier Ugo Calzolari è stato un Rettore illuminato, ha guidato l’Ateneo con l’intento di mantenere alto il riconoscimento internazionale dell’Alma Mater, e quindi della nostra città. E’ anche attraverso la sua opera che la nostra Università resta e rimane un punto di riferimento del sapere e della ricerca a livello mondiale.

Di Pier Ugo Calzolari voglio ricordare prima di tutto la lucida consapevolezza che a Bologna, Università e Amministrazione comunale sono legate a doppio filo. Come due genitori che hanno a cuore il bene dei propri figli: gli studenti, i giovani bolognesi e non bolognesi, che decidono di studiare e vivere la nostra città. Ho potuto toccare con mano direttamente la sua azione di Rettore dal 2004 al 2009, quando ero assessore comunale. I nostri rapporti sono sempre stati positivi, e già dai nostri primi incontri sapevo di avere di fronte una persona aperta al dialogo e perciò, insieme, capace di prendere posizione e sostenere le proprie opinioni.

Sono stati anni importanti per la nostra comunità, che hanno visto segnare proficui rapporti di collaborazione tra città e Università, che ancora oggi continuano. Quando decidemmo di dare una stretta alla pratica illegale degli affitti in nero, spina nel fianco di una città che vuole accogliere gli studenti e le loro famiglie, trovai immediatamente un interlocutore pronto a mettere in campo tutte le azioni necessarie.

Pier Ugo Calzolari lascia a tutti noi il grande insegnamento che Università e città, devono correre assieme per fare sì che la nostra comunità possa mantenere alta la propria capacità di attrazione e migliorare la propria posizione nel mondo.

Con lui se ne una persona prima di tutto libera, che resterà un punto di riferimento per chi vuole guardare al futuro con speranza e scommettere su questi termini che sembrano molto tecnici, scommettere su internazionalizzazione ed innovazione come strumenti di crescita e di valorizzazione del territorio, e soprattutto scommettere sull’economia della conoscenza il motore del proprio sviluppo.

Questo impegno richiede cultura, la cultura di chi mette al centro le persone, la loro capacità e il loro lavoro. Una città non è il risultato di mattoni servizi e infrastrutture, è il risultato della capacità di essere umana e di mettere al centro le persone e la loro cultura, a cominciare dall’attenzione alle giovani generazioni. Pier Ugo Calzolari ha testimoniato con il suo esempio e la sua opera che questa cultura è stata e resta il fondamento di una città più umana e migliore”.