Un momento di confronto appassionato e di dibattito aperto a diverse prospettive e da diversi punti di vista quello che ha caratterizzato l’incontro con il presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena, Alessandro Profumo, ospite questa mattina di Apmi Modena-Confimi nell’eventoorganizzato in collaborazione con la Fondazione Gtechnology presso il Baluardo della Cittadella.
Numerosi i presenti dal mondo istituzionale, bancario e imprenditoriale, segno che il tema trattato “Il credito ai tempo dello spread. Come e perché è cambiato il rapporto tra banca e impresa” accende gli animi e soprattutto rappresenta una delle priorità nell’agenda e nelle preoccupazioni del mondo produttivo e non solo.
Ad aprire i lavori, coordinati dall’editorialista del “Corriere della Sera” Antonio Polito, il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha ricordato le difficoltà degli enti locali nell’investire risorse per via di un patto di stabilità che blocca le spese, mentre il presidente della Provincia Emilio Sabattini ha rimarcato la necessità di uscire dall’isolamento e coinvolgere in un dialogo vero e fattivo tutti i soggetti coinvolti.
Al dibattito hanno preso parte, insieme a Profumo, il presidente di Confimi Paolo Agnelli, quello di Apmi Modena Dino Piacentini e il vice presidente vicario Giovanni Gorzanelli. Diversi i temi trattati, a partire da quelli sollevati dall’intervento introduttivo di Piacentini, subito nel vivo dei problemi che le imprese si trovano ad affrontare nel rapporto con le istituzioni bancarie, ovvero comprendere quali siano i criteri che regolano l’accesso al credito, e il bisogno di avere una controparte trasparente e disposta al dialogo; le difficoltà sono infatti molto maggiori per una Pmi che non ha la capacità contrattuale di una grande azienda.
Necessità, quella di aprire un dialogo vero e aperto, condivisa da Profumo, che ha convenuto sul fatto che il rapporto fra banca e impresa vada reimpostato; nel tempo ci sarà bisogno di più capitale da parte degli istituti di credito per poter proseguire nell’attività creditizia. Le banche devono salvaguardare la propria redditività in modo da essere appetibili per gli azionisti; l’attività di impiego non è di per sé particolarmente redditizia, serve un nuovo rapporto banca impresa, con relazioni meno frammentate, ma più strette e più trasparenti.
C’è poi la questione dell’internazionalizzazione, sollevata da Gorzanelli, che ha sottolineato come oggi le banche con una struttura adeguata per sostenere le imprese all’estero sono davvero poche, mentre Agnelli ha posto l’accento sul fatto che, una volta, il capitale intangibile di un’impresa e quindi gli elementi qualitativi venivano tenuti più in considerazione, mentre oggi il rapporto che le filiali avevano con il territorio si sta diluendo e spersonalizzando.
Tra i temi toccati, anche il ruolo delle Camere di Commercio e quello dei Confidi, il bisogno diffuso in tutto il Paese di una ridistribuzione del reddito per contrastare il calo dei consumi e degli investimenti. Fondamentale, dal punto di vista di tutti gli intervenuti, la capacità di fare rete da parte delle Pmi.
Al momento dei saluti finali, Dino Piacentini ha posto l’accento sulle motivazioni che hanno portato alla nascita di Confimi, la nuova Confederazione delle industrie manifatturiere italiane, costituita con l’obiettivo ricondurre il mondo della rappresentanza al servizio delle imprese.
Immagine: da sinistra Piacentini, Profumo, Agnelli e Gorzanelli

