“Dal 1996 la gestione politica del consorzio Act è riuscita a privare la collettività reggiana, prima del trasporto su ferro, conferito a Fer Srl e in seguito del trasporto su gomma conferito a Seta. A distanza di 16 anni Reggio Emilia ha un trasporto pubblico al limite della vergogna e pieno di debiti”. A compiere queste valutazioni non è stato il Pdl, ma – dichiara il Consigliere regionale Fabio Filippi – Mauro Berni del Prc. Filippi prosegue: “Act è ormai diventata una scatola vuota che non serve a nulla, se non a distribuire poltrone ai compagni usciti dalle amministrazioni pubbliche. La proposta di scissione parziale dell’azienda Act, che porterà alla formazione di una nuova Agenzia della mobilità, appare un espediente per moltiplicare le poltrone, anziché ridurre i costi dei trasporti a carico dei cittadini. La creazione di due aziende (Act e Agenzia per la mobilità Srl), comporterà, infatti, la duplicazione del Consigli di amministrazione, dei presidenti, dei direttori, dei segretari della assemblee e dei collegi revisori. Secondo qualcuno la scelta di salvare una parte di Act avrebbe anche lo scopo di preservare le partecipazioni azionarie del consorzio in Til, in Dinazzano Po, in Fer, in Seta, nel Consorzio Cat e in TPer. Anche la nuova società TPer, società regionale nella quale confluiranno Seta, Act e Start, presumibilmente diverrà un nuovo poltronificio pagato con i soldi dei contribuenti in due modi: attraverso il prelievo fiscale e attraverso l’aumento delle tariffe per il trasporto pubblico”.