Applicare agli alloggi delle cooperative di abitanti a proprietà indivisa l’aliquota Imu prevista per la prima casa e, visto il carattere sociale di queste abitazioni, valutare una riduzione della stessa aliquota fino allo 0,40 per cento. Lo chiede il presidente di Unicapi (la principale cooperativa modenese di abitazione a proprietà indivisa), Antonio Finelli, in una lettera inviata a tutti i sindaci della provincia in vista della scadenza del 31 ottobre, data entro la quale i Comuni possono ridefinire le aliquote dei tributi locali. «Le cooperative a proprietà indivisa hanno la peculiarità di essere proprietarie delle abitazioni sociali che realizzano e di darle in uso ai propri soci, che peraltro sono essi stessi proprietari degli immobili, anche se in modo collettivo – ricorda Finelli – Il previgente regime Ici riconosceva alle unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale dei soci assegnatari, le stesse riduzioni d’imposta e detrazioni previste per le unità immobiliari adibite ad abitazione principale del soggetto passivo persona fisica. Con l’anticipazione sperimentale dell’Imu è stata prevista la detrazione di euro 200, mentre non è stata esplicitata l’applicazione dell’aliquota base dello 0,40 per cento stabilita per le abitazioni principali». In sede di conversione in legge del DL 16 del 2012 è stato previsto che non è dovuta la quota a favore dello Stato per l’Imu relativa alle unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale dei soci assegnatari. «Pare ovvio – continua Finelli – che la rinuncia dello Stato alla propria quota abbia l’evidente intento di favorire le cooperative edilizie di abitazione (e gli ex Iacp), dando così la possibilità ai Comuni di deliberare le riduzioni di aliquote a favore di tali soggetti per le abitazioni principali dei soci assegnatari. Non a caso la maggior parte dei Comuni italiani ha deliberato aliquote agevolate a favore delle stesse cooperative. Per questo chiediamo ai sindaci modenesi di aderire a questa interpretazione, evitando così – conclude il presidente di Unicapi – che la maggiorazione delle imposte che la cooperativa dovrà pagare ricada indirettamente sui soci assegnatari e sulle loro famiglie».