Un ergastolo confermato per il caporale Alfred Lühmann, 86 anni; assoluzione, invece, per Helmut Odenwald, 91 anni, capitano, comandante della decima batteria artiglieria contraerea, e Ferdinand Osterhaus, 93 anni, all’epoca sottotenente, entrambi condannati all’ergastolo in primo grado.

E’ la sentenza della Corte militare di appello di Roma che, venerdì 26 ottobre, ha rivisto in parte quella di primo grado del Tribunale militare di Verona per la strage nazista di Monchio che nel luglio dello scorso anno, dopo 52 udienze, aveva condannato Odenwald, Osterhaus e Lühmann all’ergastolo.

Demos Malavasi, presidente del Consiglio provinciale di Modena, afferma che «attendiamo le motivazioni ma rispettiamo la sentenza che, confermando un ergastolo, dimostra comunque la puntualità e la profondità dell’indagine e il valore del processo stesso. Restano acquisiti, infatti, sia il quadro storico che la tragicità degli eventi». Malavasi ribadisce la sollecitazione al Presidente della Repubblica e al Governo affinché l’Italia «chieda al governo tedesco di rendere esecutiva la sentenza nelle forme e nei modi che verranno concordati e di riconoscere il giusto risarcimento ai famigliari e alle comunità coinvolte. Chiediamo, inoltre – aggiunge Malavasi – il conferimento della medaglia d’oro al valor civile al comune di Palagano per le enormi sofferenze subite dalla sua popolazione decimata dalla strage e per l’impegno profuso nella ricostruzione del paese dopo le rovine della guerra».

Come nel processo di primo grado, l’avvocato Andrea Speranzoni ha rappresentato l’interesse delle parti civili, tra le quali anche la Provincia di Modena, così come il Comune di Palagano, la Regione Emilia Romagna, l’Anpi e 89 familiari delle vittime.