Un’importante occasione formativa sul campo e la necessità di avviare la fase della ricostruzione degli immobili storici colpiti dal sisma attorno ai quali la comunità ha costruito nei secoli la propria identità civica e culturale.
Queste sono le principali motivazioni che hanno portato l’Università degli Studi di Ferrara – Dipartimento di Architettura ed il Comune di Concordia sulla Secchia a sottoscrivere un accordo operativo che consentirà all’Amministrazione Pubblica di individuare efficaci strategie operative per pianificare interventi di messa in sicurezza e successivi interventi di restauro e agli studenti dell’Ateneo Ferrarese di formarsi attraverso un’esperienza concreta e diretta sul territorio.
“Analizzeremo Concordia nella sua complessità – afferma il prof. Dalla Negra dell’Università di Ferrara – sia nell’edilizia storica di base sia in quella specialistica. Il nostro obiettivo è dare all’Amministrazione progetti a livello definitivo per avviare l’azione di ricostruzione. Una ricostruzione che dovrebbe avvenire nella misura in cui saranno le stesse testimonianze rimaste a dircelo, senza dissonanza con il contesto urbanistico storico o divergenze figurative”.
Protagonista principale del progetto è il Laboratorio di Restauro Architettonico – LaboRa. del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara che con la propria attività di ricerca è impegnato nello sviluppo e nell’applicazione di nuove metodologie di analisi, progettazione ed intervento nel campo del restauro del patrimonio architettonico e paesaggistico.
Il Progetto, che avrà durata biennale, affronterà quindi tematiche ed esercitazioni progettuali individuate di comune accordo tra i due sottoscrittori che porteranno alla raccolta di informazioni e dati scientifici che possano fornire al Comune di Concordia linee guida per azioni di analisi del contesto urbano e di conservazione, tutela e valorizzazione dei beni architettonici lesionati dal sisma.
Accanto all’esigenza di riattivare i principali servizi di pubblica utilità, di favorire indirettamente la ripresa del settore produttivo e la ricostruzione degli immobili residenziali, è cresciuta, nelle Amministrazioni Pubbliche, la consapevolezza di quanto sia necessario contrastare il senso di fragilità e impermanenza che le popolazioni hanno provato all’indomani del sisma di fronte al crollo degli edifici-simbolo attorno ai quali hanno consolidato nei secoli la propria identità culturale avviando anche una ricostruzione morale e psicologica del tessuto sociale urbano.
Per Carlo Marchini, Sindaco di Concordia , “E’ significativo partire da qui, dal Teatro del Popolo dove stiamo presentando questo progetto, perché qui è stata realizzata la prima opera importante di messa in sicurezza grazie all’intervento della Direzione Regionale e dei Vigili del Fuoco che hanno svolto un lavoro eccellente soprattutto nella parte sovrastante il palcoscenico profondamente lesionata.
Vorremmo ridare questo luogo di socialità alla cittadinanza entro il 2014”
L’accordo stabilito, quindi, appare di assoluta utilità e congruità rispetto alle urgenze materiali e sociali del territorio sul quale molti interventi di messa in sicurezza degli edifici sono stati realizzati dalle squadre dei Vigili del Fuoco grazie ai finanziamenti messi a disposizione dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali che è intervenuto, nella prima fase emergenziale, attraverso l’azione operativa della propria Direzione Regionale.
“E’ importante – commenta il Direttore Regionale arch. Carla di Francesco – segnalare il lavoro enorme che abbiamo svolto e quello che ancora è da affrontare per i beni culturali, soprattutto quelli ecclesiastici, colpiti dal sisma. Contestiamo le affermazioni infondate e per fortuna isolate che imputano ritardi alla Soprintendenza con i fatti: stiamo affrontando questo grave impegno (sono più di 2.000 gli immobili lesionati) con tutte le nostre risorse umane ed economiche. Speriamo che presto si possa dare l’avvio ad un vero e proprio programma di recupero dei beni culturali che comunque, per quello che riguarda i finanziamenti, dipenderà dal Commissario Straordinario.
Qui a Concordia, ad esempio abbiamo fornito le linee guida per la messa in sicurezza del campanile, finanziato la messa in sicurezza della chiesa della Conversione di San Paolo e del Teatro del Popolo ma, soprattutto, abbiamo lavorato su queste priorità con l’Amministrazione locale in grande sintonia, la stessa che ho apprezzato nell’accordo che ha siglato con lungimiranza con l’Università di Ferrara”.

