Oggi alle ore 10.00 all’interno della sala del consiglio comunale di Casalgrande anche l’associazione “Lascia un segno-Onlus” che ha partecipato al festival “Green Economy” di Distretto – Buone pratiche del Territorio Scuole e Volontariato è stata premiata.

L’associazione ha cercato in questi ultimi quindici anni di attività di sensibilizzare ed informare la cittadinanza con incontri pubblici con studenti, pubblicando libri, dvd, organizzando mostre fotografiche nonché eventi teatrali e concerti.

La collaborazione con le scuole, in particolare con quelle del comune di Casalgrande, è sempre stata alla base della formazione offerta per consentire l’approfondimento delle problematiche legate allo sviluppo sostenibile, al risparmio ed al corretto uso dell’acqua.

La bontà di questo progetto è stato evidenziato dal fatto che si è trattato all’inizio di un progetto pilota iniziato in collaborazione con la Caritas Olandese. Nel 2009 lo stato federale brasiliano ha stanziato fondi per la costruzione in tutti gli stati del nordest 1.000.000 di cisterne.

In particolare l’associazione opera essenzialmente nella diocesi di Ruy Barbosa, situata nella parte centro-orientale dello stato di Bahia in Brasile, fa parte dell’area chiamata “semiarido nordestino” ed ha un’estensione di 25.269 chilometri quadrati (come l’Emilia Romagna). Il clima della regione è caratterizzato dalla grande irregolarità delle precipitazioni e normalmente, ogni anno, per oltre sei mesi, non vi sono piogge significative.

La costruzione di cisterne familiari per raccogliere l’acqua piovana dal tetto delle case, a scopi alimentari, è la soluzione più adatta a questa realtà, infatti l’escavazione di pozzi non sempre è resa possibile dalla conformazione granitica del terreno e le falde acquifere del sottosuolo inoltre sono spesso salate

Molte famiglie delle zone di campagna, nei mesi di secco, rimangono senza acqua.

Le persone e gli animali attingono alle stesse riserve costituite in tempo di pioggia, in buche scavate nel suolo a cielo aperto. L’acqua di queste ultime è molto sporca e provoca malattie anche mortali, in modo particolare ai bambini e agli anziani. Esistono vaste riserve d’acqua nelle grandi proprietà, ma la popolazione non può accedervi. Chi vuole avere acqua deve impiegare anche mezza giornata di cammino per raggiungere sorgenti che sono spesso di pessima qualità.

Le cisterne per raccogliere l’acqua piovana sono destinate alle famiglie più povere delle comunità e laddove il problema della siccità è più grande. Nelle comunità che beneficeranno di questo progetto saranno realizzati incontro formativi ed informativi.

Per garantire acqua sufficiente e di buona qualità nei 6/89 mesi in cui normalmente non piove.

Per garantire alle comunità rurali della diocesi una maggiore autonomia dai ricatti politici.

Per arginare l’esodo dalla campagna verso le grandi capitali (soprattutto in questo momento di recessione) vogliamo aiutare le famiglie a costruire cisterne della capacità di 15/20.000 litri ciascuna per raccogliere l’acqua piovana dai tetti delle case a scopi alimentari ad un costo unitario di circa 300,00 euro.