La Garante regionale per le persone ristrette, Desi Bruno, e il Garante regionale per l’Infanzia e l’adolescenza, Luigi Fadiga, hanno incontrato a Roma Caterina Chinnici, nuovo capo del dipartimento per la Giustizia minorile del ministero della Giustizia. Scopo dell’incontro, una valutazione degli istituti e dei servizi facenti capo al Centro Giustizia minorile di Bologna, perché possano garantire a tutti i minori dell’area penale, tanto interna quanto esterna, il rispetto dei diritti previsti dalla Convenzione dei Diritti del Fanciullo e dagli altri strumenti internazionali in materia di minorenni privati della libertà.

I Garanti hanno espresso la loro “viva preoccupazione” per la situazione dell’Istituto Penale per i minorenni di Bologna, dove non sono ancora terminati i lavori di ristrutturazione ed è ancora aperto, benché inattivo, il relativo cantiere. Ciò preclude ai ragazzi la fruizione degli spazi esterni, con forte compromissione del diritto allo sport, al gioco ed alle altre attività ludiche o formative possibili all’esterno. Finché perdura questa situazione, è augurabile che il numero dei ragazzi sia ridotto al minimo.

I Garanti hanno dato atto dei positivi sforzi compiuti dal nuovo direttore dell’Istituto, che ha dovuto affrontare una situazione difficile. Hanno osservato però che nel corso della loro ultima visita, avvenuta nelle ore pomeridiane, la maggior parte dei ragazzi era in cella senza svolgere alcuna attività; che le celle sono a quattro o cinque letti ed appaiono trascurate e con i muri di recente imbiancati ma già pieni di scritte, che l’insieme dalla struttura ha una forte connotazione carceraria, dove risulta privilegiata la sicurezza sulla risocializzazione e sul rispetto dei diritti-doveri.

Quanto al personale, i Garanti hanno raccomandato al Capo dipartimento che la polizia penitenziaria a contatto con i ragazzi sia dotata di specifiche attitudini e preparazione, capace di rispettare i diritti e di far rispettare i doveri dei minori ristretti.

Il Centro di pronta accoglienza è apparso in condizioni molto buone, idoneo a garantire ai minorenni arrestati o fermati un impatto non violento e corretto con la struttura, nell’attesa dell’interrogatorio da parte del Gip.

Per l’area penale esterna già esiste una buona interazione tra Ufficio di Servizio sociale per i minorenni e servizi dei Comuni e delle Asl. Sarebbe auspicabile da parte della Magistratura un maggiore ricorso alla sospensione del processo con messa alla prova.

Infine, Desi Bruno e Luigi Fadiga hanno prospettato l’opportunità di valutare ubicazioni alternative al grande e sproporzionato complesso edilizio di via del Pratello, cercando accordi con il Comune e l’Università o altre istituzioni cittadine, al fine di offrire agli istituti e servizi facenti capo al Centro Giustizia minorile di Bologna una sede più funzionale e più rispettosa dei diritti dei minori.

Da parte sua, Caterina Chinnici ha affermato di condividere la valutazione preoccupata dei Garanti, pur sottolineando i segnali positivi conseguenti alla nuova direzione del Centro Giustizia Minorile e dell’Istituto penale. Ugualmente condivide l’urgenza che i lavori del cantiere abbiano termine, e a tale scopo ha in programma un incontro col Provveditore Opere Pubbliche. Durante la sua visita all’Istituto, avvenuta senza preavviso, ha trovato le celle in buone condizioni e un clima generale positivo. Per quanto riguarda il personale di polizia penitenziaria, sono in corso procedimenti disciplinari dei quali è necessario attendere l’esito. Chinnici ha poi detto di condividere le prospettive di superamento della comunità ministeriale anche attraverso una maggior collaborazione con la Regione e con gli enti locali, e manifesta interesse per una ubicazione alternativa degli istituti e servizi facenti capo al ministero della Giustizia.

Il Capo dipartimento Giustizia minorile ha poi preannunciato un incontro, a Bologna, nel quale saranno coinvolti tutti i soggetti istituzionali interessati al problema dei minori dell’area penale, compresi i due Garanti regionali.