“Devo, purtroppo, constatare che, nonostante gli appelli e gli inviti alla ragionevolezza, Poste Italiane prosegue nel suo disegno di sostanziale smantellamento del servizio in tutta la montagna, come denunciato anche da altri Sindaci, e nel comune di Pavullo in particolare”. Il Sindaco di Pavullo, Romano Canovi, interviene con decisione per esprimere tutto il suo dissenso verso l’ulteriore ondata di chiusure e di riduzioni di orario di apertura che sta per abbattersi sugli uffici postali dell’Appennino. “Già nei mesi scorsi – prosegue Canovi – abbiamo dovuto subire la chiusura dello sportello di Coscogno. In questi giorni, invece, ci viene comunicato che, dal 26 novembre, sarà chiuso anche quello di Benedello, mentre quello di Gaiato sarà aperto solo un giorno alla settimana. Ora, a parte che la comunicazione delle decisioni prese è giunta in Municipio appena 10 giorni prima della loro effettiva entrata in funzione, non posso fare a meno di esprimere tutta la mia contrarietà verso un provvedimento che penalizza in modo grave tanti cittadini. La logica che ispira questo modo di operare, è solamente quella legata all’aspetto economico e all’asserito mancato equilibrio finanziario degli uffici postali che saranno chiusi. Prendiamo atto che Poste Italiane cerca la virtuosità contabile chiudendo piccoli sportelli. Quello che Poste Italiane non capisce, o fa finta di non capire, è invece che il servizio che eroga, è essenziale e, in un certo modo, vitale, per una popolazione, come quella della montagna, che spesso vive in condizioni di fragilità e di precarietà a causa di un’età media avanzata e di comunicazioni rese spesso difficoltose dalle condizioni atmosferiche e dalla natura stessa del territorio. E non vale neanche l’invito a utilizzare le nuove tecnologie: le persone anziane non hanno familiarità con internet, call center e altre diavolerie simili. Hanno bisogno, invece, di contatto umano e di qualcuno che li rassicuri e li consigli. Non si possono considerare servizi essenziali come la riscossione delle pensioni e il pagamento di bollette, tasse e imposte, alla stregua di un abbonamento alla pay tv o all’acquisto di beni on line. Posso assicurare – prosegue il Sindaco – che farò tutto quanto è in mio potere per contrastare questo modo di operare. Più volte, nei mesi scorsi, ho sollecitato i dirigenti postali ad avere un atteggiamento diverso. Ma Poste Italiane continua a tagliare, senza avere un progetto di riorganizzazione e razionalizzazione, che preveda, oltre alle chiusure, un programma di miglioramento dell’esistente, sia dal punto di vista dell’accoglienza degli uffici, sia da quello di una loro ridistribuzione più omogenea, come più volte richiesto dall’Amministrazione Comunale, per quanto riguarda il territorio pavullese. La risposta è stata: ulteriori chiusure e ulteriori riduzioni di orario, con motivazioni assolutamente poco convincenti. Fra l’altro, quando succedono fatti come questi, spesso i cittadini considerano le Amministrazioni Comunali in un certo modo corresponsabili ed è a loro, e non alla sede delle Poste, che si rivolgono per chiedere spiegazioni e per protestare. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e quelle che riguardano chiusure e riduzioni d’orario, sia ben chiaro, sono tutte di Poste Italiane. Da parte mia, ribadisco il mio più fermo dissenso e la mia intenzione di contrastare in tutti i modi queste scelte. Chiedo anche un intervento, non di maniera, ma sostanziale, degli enti superiori, dalla Regione alla Provincia, contro questa sciagurata politica dei tagli lineari. Al di là di tutto il mare di chiacchiere che si sta facendo in questo periodo, la montagna ha la necessità di mantenere e di potenziare i servizi per i cittadini e di renderli il più possibile omogenei nelle varie zone. Se non si capisce questo la si condanna a un lento e inesorabile declino. Attenzione, però, perché se la montagna continuerà viceversa a perdere servizi e abitanti e, di conseguenza, a veder ridotto il presidio del territorio e la sua manutenzione, le conseguenze, come abbiamo visto anche in questi giorni non tarderanno a farsi sentire anche in pianura. Siamo consapevoli che la situazione è grave e che servono sacrifici, ma non è possibile che paghino sempre quelli”.