Domenica 25 novembre non si vota solo per le primarie del centro-sinistra: nel bolognese, i Comuni che fanno parte della Valle del Samoggia sono chiamati alle urne per scegliere se puntare verso l’unificazione politica. Al loro confine, sul versante modenese, dello stesso progetto si parla da tempo, ma, ora, con un documento comune, il Pd della zona Terre di Castelli prova a fare un passo in avanti, invita a guardare oltre l’Unione dei Comuni e ad avviare, in tempi stretti, gli studi di fattibilità necessari a sondare concretamente l’ipotesi dell’unificazione. “I Comuni oggi vivono una fase molto critica della loro storia, una fase che ridimensiona in modo drastico la loro capacità di governo del territorio e degli abitanti. – spiega Luca Gozzoli, coordinatore di zona del Pd dell’Unione Terre di Castelli – Questa fase nasce nel 2009 e può essere fatta coincidere da una parte con l’introduzione del patto di stabilità nella forma specifica che conosciamo redatta dal ministro Tremonti e dall’altra con l’esplodere della crisi mondiale, prima finanziaria e poi economica. Questa tenaglia ha prodotto il blocco degli investimenti, delle spese per manutenzioni straordinarie ed anche di quelle ordinarie”. A questo si aggiunge la definizione dei nuovi confini delle Province e la ri-assegnazione delle funzioni su settori strategici della programmazione territoriale in materie come l’ambiente, la scuola, la sanità, la difesa del suolo, i trasporti e l’agricoltura. Nemmeno l’elezione diretta del sindaco, da sola, è più sufficiente: il problema vero è diventato la dimensione dell’ente. “Esperienze positive, in realtà, ce ne sono già state – continua Gozzoli – l’Unione dei Comuni, il Coiss e l’Asp, moduli organizzativi che ci fanno dire che questo territorio è arrivato a questo bivio meglio di tanti altri. Qui, in trent’anni, sono state costruite le condizioni per un governo di area vasta. Noi possiamo dire che siamo arrivati fino a qui per scelta nostra. Vent’anni fa non prevedevamo certo la fusione dei Comuni, ma avevamo già capito che, da soli, i nostri Comuni non sarebbero andati da nessuna parte. Oggi – conclude Gozzoli – occorre avviare in tempi stretti gli studi di fattibilità necessari per dare un quadro certo ai Consigli comunali, alle Associazioni, ai Sindacati e ai Cittadini. Un quadro certo necessario alla formulazione di nuove proposte. Insomma, se vogliamo usare uno slogan allora diciamo “Oltre l’Unione Terre di Castelli, il coraggio di una scelta verso un nuovo futuro”.