Il giudice del tribunale civile di Bologna Maria Fiammetta Squarzoni ha rigettato, ritenendolo ”inammissibile” il secondo ricorso presentato dai parenti del proprietario defunto della multinazionale, Michelangelo Manini. La cugina Mariangela e lo zio Carlo Rimondi, rappresentati dall’avvocato Rosa Mauro, avevano chiesto il sequestro dell’azienda di Zola Predosa, con l’azzeramento della dirigenza e la rimozione della cda.
La decisione, arrivata dopo l’udienza del 21, tiene conto pero’ proprio del fatto che e’ pendente, e si discutera’ domani davanti ad un altro giudice, il reclamo della curia di Bologna – a cui Manini, morto a marzo, ha lasciato i propri beni. Il reclamo e’ sul fatto che il tribunale aveva accolto, l’8 ottobre, la prima richiesta di sequestro delle quote, avanzata dai parenti, stabilendo di nominare un custode. Il provvedimento era stato poi sospeso il 19.

