Ravaglia-Magnani«Non tutte le banche investono a Modena i soldi raccolti a Modena: noi sì». Lo ha detto il presidente di Emil Banca, Giulio Magagni, all’incontro con i soci modenesi dell’istituto di credito cooperativo presente a Modena, Bologna e Ferrara. «Nel 2011 Emil Banca ha raccolto 1,7 miliardi di euro, tutti reinvestiti a livello locale per sostenere le imprese e le famiglie – ha affermato Magagni – Di fronte alla crisi, le banche di credito cooperativo si sono difese meglio delle altre perché sono le più patrimonializzate. Non siamo responsabili del saccheggio finanziario operato ai danni della comunità, eppure avvertiamo anche noi il clima di sfiducia che circonda le banche. Anche gli istituti di credito hanno bisogno di non essere lasciati soli, perché senza le banche non si va da nessuna parte». Il presidente di Emil Banca ha aggiunto che occorreranno almeno sei-sette anni per tornare ai livelli pre-crisi e che l’assenza di stabilità politica rappresenta un ostacolo allo sviluppo del nostro Paese. Intanto, in controtendenza rispetto al sistema bancario nazionale, Emil Banca ha stabilizzato il rapporto di lavoro a otto ragazzi che erano in banca con contratti a tempo determinato.

«Questa è l’ennesima dimostrazione che le banche di credito cooperativo sono differenti – commenta Daniele Ravaglia, direttore generale di Emil Banca – Nel sistema bancario tradizionale sono stati annunciati circa 20 mila esuberi a livello nazionale; molti di questi sono nelle nostra regione, dove sia i grandi gruppi nazionali che quelli internazionali stanno tagliando gli organici o, nel migliore dei casi, non sostituiscono chi va in pensione. Nonostante la crisi e il terremoto, – conclude Ravaglia – abbiamo deciso di dare certezza al futuro di giovani collaboratori che già operavano nel nostro istituto con reciproca soddisfazione».