carabinieri-manetteSi riaprono le porte del carcere per un 40enne di San Polo d’Enza arrestato nel gennaio 2008 nell’ambito delle indagini condotte dai Carabinieri su una banda specializzata in furti con il cosiddetto metodo della spaccata nei bar. Per quei fatti l’odierno 40enne è stato condannato ed essendo ora divenuta esecutiva la sentenza di condanna, la Procura Generale presso la Corte d’Appello di Bologna ha emesso l’ordine di carcerazione che nel primo pomeriggio di ieri 22 dicembre 2012 è stato eseguito dai Carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza che hanno arrestato il 40enne tradotto, al termine delle formalità di rito, presso il carcere di Reggio Emilia per l’espiazione della condanna pari a 9 mesi e 28 giorni di reclusione. Il sanpolese unitamente ad altri due complici reggiani era stato arrestato nella notte tra il 22 e il 23 gennaio, in flagranza di reato, grazie alle felici intuizioni investigative dei carabinieri reggiani che dopo il furto con spaccata ad un bar di Montecchio Emilia avevano concentrato le loro attenzioni su un pregiudicato di Montecchio complice del’odierno arrestato. Dopo il furto, infatti, qualcuno aveva notato un furgone e un’Y10 vicino al bar e poi gli stessi due mezzi sotto casa del pregiudicato di Montecchio. I Carabinieri appostati in borghese sotto casa del pregiudicato lo avevano poi sorpreso con altri due complici (tra cui il 40enne sanpolese ndr) rientrati subito dopo il furto al Flash Cafè di Sant’Ilario d’Enza. Pochi minuti dopo il colpo, infatti, avvenuto intorno alle 23, i tre erano arrivati a bordo di una Lancia Y10 e di un furgone Kangoo: gli stessi mezzi che erano stati ripresi dalle telecamere a circuito chiuso installate all’esterno del bar di Montecchio. Subito circondati dai Carabinieri i tre sono stati fermati. Nel baule dei due mezzi fu trovata tutta la refurtiva appena asportata dal bar di Calerno: 315 pacchetti di sigarette di varie marche e 266 Gratta e Vinci (per un valore complessivo superiore ai duemila euro), poi restituiti ai titolari del locale assaltato. Sul furgone i militari trovarono anche diversi attrezzi da scasso: due piedi di porco della lunghezza di 60 centimetri ciascuno, un cacciavite, un paio di guanti da muratore, una torcia elettrica e una mazza ferrata lunga 90 centimetri, del peso di quattro chili e mezzo. Proprio la mazza era servita ai tre malviventi per aprirsi un varco nella porta a vetri del Flash cafè. Quindi l’iter giudiziario con la condanna anche del sanpolese che divenuta esecutiva ha visto la Procura Generale presso la Corte d’Appello bolognese emettere il provvedimento restrittivo che ieri pomeriggio è stato eseguito dai Carabinieri di San Polo d’Enza che hanno arresto l’uomo.