Le Primarie per designare i candidati parlamentari SEL per la Camera e il Senato della Repubblica per l’Emilia-Romagna, nel territorio della provincia di Modena, si svolgeranno* domenica 30 dicembre dalle 8,00 alle 20,00. I primi seggi confermati per votare sul territorio di Modena e provincia sono:

– Modena, SEDE SEL, Via Nobili 22;

– Carpi (per Carpi, Soliera, Campogalliano), SEDE SEL, Via San Bernardino 10;

– Nonantola (Nonantola, Ravarino), SEDE SEL, Piazza Liberazione;

– Spilamberto (Spilamberto, Vignola, Guiglia, Marano, Montese, Zocca), Saletta presso Piazza Caduti Libertà 4;

Entro la giornata di venerdì 27 saranno comunicati i seggi per gli altri Comuni o zone della provincia di Modena, ancora in definizione..

Potrà votare chi ha partecipato alle primarie del 25 novembre e 3 dicembre scorsi e chi è tesserato a SEL, come pure chi, non trovandosi in nessuna di queste due condizioni, volesse iscriversi a SEL il giorno stesso presso il seggio.

La lista è stata composta su base regionale e le schede su cui esercitare il diritto di voto saranno 4: una Uomini-Camera, una Donne-Camera, una Donne-Senato e una Uomini-Senato. Si potrà esprimere una preferenza su ogni scheda.

DETTAGLIO CANDIDATURE SENATO

Massimo Mezzetti

Massimo Mezzetti, Assessore Cultura e Sport della Regione Emilia-Romagna, è nato a Roma, classe 1962, ha un figlio.

Dopo aver conseguito il diploma liceale ha studiato all’Università, a Roma, prima Lettere e Filosofia e poi Teologia presso la Facoltà Valdese.

Oltre la politica, infatti, tra le sue altre grandi passioni c’è l’impegno in campo teologico e nello studio delle culture religiose.

Nei primi anni di liceo, a metà degli anni settanta, era già impegnato nel movimento studentesco. Nei primi anni ottanta è attivo nel movimento per la pace e nei movimenti di lotta per il lavoro.

Sempre occupandosi dei temi del lavoro entrò, a metà degli anni ottanta, nella segreteria nazionale della F.G.C.I. e nell’89, trasferitosi a Modena, ne divenne segretario regionale dell’Emilia Romagna.

Nel 1991 è stato eletto segretario cittadino del PDS modenese, carica ricoperta fino al 1995 momento in cui diventa assessore comunale di Modena alla cultura, allo sport ed alle politiche giovanili.

Nel giugno del ’96, eletto segretario provinciale, torna a svolgere il lavoro politico nel PDS e viene riconfermato alla guida dei Democratici di Sinistra fino alle sue dimissioni avvenute nel congresso dell’ottobre 2001. Nel 2007 non aderisce al PD e fonda Sinistra Democratica e poi Sinistra Ecologia Libertà.

Dal maggio del 2000 al 2010 siede nei banchi del Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna eletto con oltre 10 mila preferenze.

Ho deciso di accettare la sfida per diverse ragioni, le principali delle quali sono:

1) perché, insieme al suo stesso artefice, ritengo l’attuale legge elettorale una porcata e che, di fronte all’incapacità dei partiti presenti nell’attuale parlamento, le primarie per la scelta dei candidati siano il minimo che si potesse fare per correggerne i guasti (ma che siano primarie vere!!!);

2) perché la fase che si apre con la nuova legislatura sarà davvero impegnativa e complicata per il centro sinistra, ancor più se, come mi auguro, saremo chiamati dagli elettori a governare il Paese. Credo che le esperienze maturate nel governo dei territori in questi anni possono portare un contributo importante di idee e competenze che saranno indispensabili a tenere i piedi ben saldi nei problemi reali delle persone in carne ed ossa;

3) perché in questi anni spesi con passione nel governo delle politiche per la cultura nella Regione e, anni addietro, a Modena, ho assunto la consapevolezza del limite di tutti i nostri sforzi di fare comprendere l’importanza del lavoro che si svolge nei teatri, nelle biblioteche, nel campo museale, nella produzione musicale, del cinema e dell’audiovisivo, nella danza come nel campo del design. Senza punti di riferimento e senza costruire una “lobbie” democratica a sostegno della cultura e della creatività in Parlamento, non si riuscirà mai a ottenere un pieno riconoscimento e piena dignità per questo enorme patrimonio di risorse umane e intellettuali ma anche materiali. Sono anni che giro in lungo e largo per la regione per cercare di convincere, quasi sempre invano, istituzioni, mondo economico, amministratori della necessità di non tagliare il ramo su cui siedono. La cultura contribuisce alla formazione della ricchezza nazionale per un valore doppio (5,4%) dell’agricoltura e da occupazione al doppio delle persone occupate nel settore assicurativo e finanziario, eppure riceve indietro dallo Stato un misero 0,18% del bilancio. I lavoratori dello spettacolo non godono neppure dello status dei lavoratori occupati nei settori tradizionali della produzione perché il lavoro nella cultura non è considerato un lavoro a tutti gli effetti dai nostri governanti. Si, con la cultura si mangia perché dà reddito a tante famiglie e da ricchezza al territorio e all’economia. Ma la cultura si mangia anche, è cibo per l’anima. 

4) perché anche il territorio della nostra regione sta vivendo una fase di grave crisi economica i cui costi principali li pagano i lavoratori e le lavoratrici esposti alla vulnerabilità  di un territorio martoriato da calamità e disastri naturali e di un sistema che mostra i segni di una debolezza derivata dalla incapacità di misurarsi, nella sua interezza, con l’innovazione e l’investimento finalizzato a un modello di sostenibilità ambientale ed ecologica;

5) perché le mafie non sono più un pericolo anche per i nostri territori e per la nostra economia ma sono una drammatica realtà. Ho svolto per anni attività politica di ricerca e di denuncia in tal senso, anche quando questa veniva accolta con irridente sorpresa un po’ da tutti. Bisogna rafforzare la presenza delle espressioni dei nostri territori nelle sedi nazionali di indagine e studio parlamentare dei fenomeni mafiosi. Non è più, da tempo, un tema da delegare prevalentemente ai parlamentari del sud Italia.

Ecco perché, in breve, mi candido; per provare a portare tutto il lavoro che abbiamo fatto in questi anni e conquistarsi il diritto di parola anche in Parlamento

Tiziana Burganti

50 anni, nata Firenze, vivo a Campogalliano, impiegata nel settore assicurativo.

Faccio parte di un Centro di Ascolto Antiviolenza e sono certa che la violenza contro le donne si può combattere attraverso una educazione seria e precoce alla diversità di genere. La violenza contro le donne è una violenza di genere riconosciuta oggi dalla comunità internazionale come una violazione fondamentale dei diritti umani

La violenza contro le donne esiste, è diffusa e non appare affatto in diminuzione.

Le donne sono vittime di diverse forme di violenza: nella quotidianità, nella vita domestica e in circostanze particolari come “lo stupro di guerra”. La violenza contro le donne è un crimine ma continua ad essere considerata dagli individui, dalle istituzioni sociali e dagli Stati come una questione privata, si circoscrive nella sfera privata un crimine di ordine pubblico.

L’educazione al rispetto dell’altro, la valorizzazione delle diverse coscienze e sensibilità che contribuiscono alla crescita sociale del Paese, non può che passare attraverso la Scuola, che tra le Istituzioni è quella in cui i giovani di oggi, adulti di domani, crescono, maturano e definiscono, attraverso il percorso educativo, il loro profilo di cittadini.

L’attenzione che Vendola ha per la scuola pubblica e la cultura in genere sono state la prima spinta che mi ha portato ad avvicinarmi a SEL.

Inoltre, in una società come quella attuale, articolata e complessa, pluralistica, multietnica e sempre più diversificata al suo interno, appare ineludibile porre attenzione alle differenze e pensare ai valori della convivenza in una dimensione molto più vasta rispetto al passato in una visione di impegno concreto contro le discriminazioni e le prevaricazioni. E a questo proposito penso che l’impegno di Nichi per il riconoscimento dei diritti civili di ogni persona sia innegabile.

DETTAGLIO CANDIDATURE CAMERA

Massimo Bondioli

45 anni, dal 2009 Assessore all’Ambiente, Sport e Comunicazione del Comune di San Felice sul Panaro. Ho sempre lavorato nel settore culturale (cinema e teatri). Sempre nello stesso settore sono attivo nel volontariato.

Come Assessore mi sono impegnato nella “battaglia” contro il deposito di stoccaggio gas di Rivara. Durante la mia esperienza amministrativa, il Comune di San Felice ha aderito al Patto dei Sindaci e nel dicembre 2010 abbiamo presentato il Piano d’azione per l’energia sostenibile. Nell’ambito sportivo ho lavorato per aumentare l’attività motoria nelle scuole e tra i giovani perché ritengo lo sport un ottimo mezzo per la crescita delle persone, per l’inclusione e la socialità.

Dopo i tragici eventi sismici del maggio scorso mi sono messo a disposizione dei miei concittadini condividendo con loro paure, emozioni, speranze. La ricostruzione del nostro territorio, come quella dell’Italia, deve passare attraverso la condivisione con i cittadini. Insieme dobbiamo lavorare per costruire un’Italia migliore puntando sul territorio, l’ambiente, la giustizia sociale e la cultura. Ma soprattutto dando fiducia e spazio ai giovani perché è per le generazioni future che dobbiamo fare tutto questo.

Daniela Raneri

45 anni, siciliana di nascita, vivo a Modena da più di 30 anni, ho un figlio, faccio l’educatrice in un nido d’infanzia per la coop Domus Assistenza.

Un’idea di futuro, un vocabolario di parole, antiche, ma necessarie e non più rinviabili. Parole che descrivono un mondo dove le persone siano portatrici di uguali diritti pur nella personale, irriducibile, specificità: diritto ad avere un lavoro dignitoso, un’istruzione vera, una casa; parole per un mondo dove le minoranze non siano dimenticate ma valorizzate e riconosciute per poter contribuire con ricchezza di prospettive alla crescita sociale, culturale e civica del nostro paese. Solidarietà, democrazia, inclusione per un mondo dove le pari opportunità siano la norma, garantite da un sistema legislativo che impedisca la discriminazione, la svalorizzazione, la violenza e la diseguaglianza nel rapporto fra il femminile e il maschile. Mi sono avvicinata negli anni al mondo dell’associazionismo, nel quale ho incontrato persone profondamente impegnate, insieme a molte altre, in straordinari percorsi di sensibilizzazione, di supporto e di lotta; sono convinta che la politica abbia la responsabilità di raccogliere, valutare e tradurre questo patrimonio in pensieri e azioni concrete. In Sinistra Ecologia Libertà ho trovato donne e uomini che come me credono nella realizzazione di questi valori. Voglio contribuire, con molti altri; perché quelle parole e quel vocabolario diventino patrimonio condiviso, orizzonte politico, prospettiva di vita e obiettivo realizzabile.

Antonio Lo Fiego

55 anni, nato ad Episcopia (PZ), sposato con un figlio, laureato in Scienze della produzione animale, residente a Modena dal 1967.

Per vent’anni ho lavorato in cooperative aderenti alla Lega delle cooperative di Modena con vari funzioni e ruoli, tecnico di stalla, controllo qualità del latte e responsabile ufficio soci. Consigliere di Granarolo latte per un mandato.

Ho lavorato per la Provincia di Modena per due anni nel settore zootecnico: quote latte e recupero e valorizzazione della vacca bianca modenese.

Dal 1996 mi occupo di biologico: Presidente di Meridia, commercializzazione piante officinali bio, consigliere regionale (Emilia) e nazionale di AIAB (Associazione italiana agricoltura biologica) e socio fondatore di Arcoiris con sede a Modena, unica azienda italiana che commercializza soltanto sementi bio.

Dalla fine del 2008 a metà del 2012 capoprogetto in progetti di sviluppo agricolo in Argentina (con i piccoli produttori e le comunità indie del Chaco) e in Brasile (con i Sem Terra dello stato di Minas gerais) per conto della ONG GVC di Bologna.

Dal 1996 al 2002 brevi missioni per la ONG Nexus-CGIL in Albania e Brasile.

Attualmente impiegato in Arcoiris.

Per anni ho seguito la politica italiana da “lontano” mentre toccavo con mano la povertà estrema degli emarginati del sud del mondo. Rientrato in Italia ho deciso di partecipare attivamente affinché il nostro Paese eviti la deriva verso l’ingiustizia sociale architettata da Berlusconi e dalla destra italiana.

Dal mio punto di vista sono prioritari i giovani che sono i nuovi emarginati. Di fatto una minoranza ha un lavoro degno, per gli altri viene disatteso un diritto sancito dalla Costituzione e dall’etica di sinistra. Occorre riformare il sistema per dare loro maggiore spazio partendo dal presupposto che i pensionati non debbano ricoprire posti lavoro, ecc.

Altre istanze che mi premono sono la biodiversità, la salvaguardia dell’ambiente e dei piccoli produttori agricoli che sono i custodi della nostra cultura e che possono essere una barriera alle multinazionali agricole.

Morena Minelli

Nata a Pavullo, 43 anni, dal 2011 Vice Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Pavullo nel Frignano. Come Assessore in questi due anni insieme al mio gruppo ci siamo impegnati nelle seguenti battaglie: abbiamo presentato una serie di mozioni e provvedimenti innovativi, tra gli ultimi vi è stato l’istituzione del Registro delle Unioni Civili. Abbiamo detto NO alla fusione Hera-AceGas poiché la grande vittoria referendaria del 12 e 13 giugno 2011 – quando milioni di nostri concittadini si sono pronunciati in maniera chiara e inequivocabile per la cancellazione in tariffa della remunerazione del capitale investito dal gestore, la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato e la fuoriuscita dell’acqua dal mercato e dalle logiche di profitto – così come il significato civile e politico di questa battaglia, non avrebbero potuto indurci a una scelta diversa. Abbiamo detto NO alle trivellazioni nel nostro territorio alla società texana HUNT OIL COMPANY, preferendo tutelare il nostro Ambiente e la nostra salute agli interessi economici. Siamo per gli investimenti sulle energie da fonti rinnovabili poiché riteniamo che questo sia l’unico futuro realmente sostenibile. Siamo per rivedere la scelta di aderire al programma di acquisto degli F35 per valutare la reale possibilità di utilizzare tali risorse per il welfare municipale, le politiche per gli ammortizzatori sociali, il rilancio e il sostegno dell’economia e dell’occupazione giovanile. Basterebbe infatti parte della commessa per coprire i costi di questa Finanziaria che tanti sacrifici sta chiedendo agli italiani. Queste spese sono ancora meno giustificabili dinanzi alla difficoltà da parte dello Stato di trovare le risorse necessarie, per interventi di sostegno straordinari che si rendono fondamentali, in momenti di estrema emergenza come il sisma che ha colpito la Regione Emilia Romagna e in particolar modo la nostra provincia.

Per anni mi sono interessata dei diritti dei lavoratori, ritengo pertanto che il primo problema in Italia oggi sia il lavoro e non è certo smantellando l’articolo 18 dello Statuto che lo si può affrontare; questo a detta non solo dei lavoratori ma anche degli imprenditori “responsabili” che sanno benissimo che il problema del lavoro non è l’abrogazione di un articolo bensì la pressione fiscale che entrambe le parti devono sostenere, quindi una reale defiscalizzazione del lavoro. Inoltre sono perché venga ripristinata l’integrazione al minimo sulle pensioni post ’92, specialmente per quelle di inabilità. Sono anche perché l’edilizia possa ripartire ma con criteri di cohousing e con abitazioni in A1. Rilanciare un’economia della cultura affinché possa divenire il motore principale per il nostro Paese, date le nostre bellezze artistiche e ambientali. Tutelare l’ambiente incentivando trasporti pubblici e la costruzioni di piste ciclabili. Ricollocare la scuola tra i primi punti fondamentali della nostra società, non continuando a togliere risorse bensì tornando a investire nella formazione dei nostri giovani che sono gli uomini e le donne di domani.