“Relativamente alla situazione sviluppatasi, un confronto che coinvolga unitamente Amministrazione comunale ed Associazioni imprenditoriali, risulta quanto meno doveroso ed urgente. La necessità di azioni concrete da mettere in campo al fine di arginare questo ormai triste fenomeno delle chiusure degli esercizi commerciali in paese, diventa a questo punto imprescindibile”. E’ questa la posizione di Confesercenti Castelfranco Emilia riguardo le cessazioni di attività, senza alcuna riapertura, emerse di recente nel comune modenese.

“L’analisi avanzata dal primo cittadino – prosegue l’Associazione – circa le cause che stanno determinando disagio e difficoltà per le imprese è indubbiamente condivisibile. Ma a quelle evidenziate si aggiungono anche gli elevati costi di gestione che hanno drasticamente ridotto i margini aziendali delle attività. Tra questi una voce importante è rappresentata dagli affitti dei locali che, in particolare nelle zone centrali del paese, costituiscono la variabile fondamentale per garantire la sopravvivenza delle aziende e rappresentano la prima vera ragione volta a scoraggiare l’insediamento di nuove realtà commerciali in centro storico. A tal senso una politica di agevolazioni fiscali in favore dei proprietari degli immobili che accettano di calmierare gli importi degli affitti dei negozi potrebbe aiutare”.

Ma non è tutto, perché a preoccupare, in questo avvio di 2013 c’è pure l’inasprimento della tassazione previsto con l’introduzione della TARES. “Sarebbe non solo opportuno, quanto indispensabile che, nella tariffazione si tenesse conto delle difficoltà, dovute alla congiuntura economica, sostenute dalle imprese, contenendo il più possibile il suo impatto sulle attività commerciali. Aggiungiamo inoltre la necessità che, nel rivedere gli interventi a suo tempo programmati per la riqualificazione del centro storico, si dia priorità ad incentivi rivolti al recupero dei portici di corso Martiri, favorendo con agevolazioni le proprietà che intendono riqualificare secondo un disegno architettonico comune che ridia l’immagine di un centro commerciale naturale sull’asse della via Emilia. L’amministrazione infine – conclude Confesercenti – potrebbe commissionare uno studio sulle tipologie degli esercizi commerciali attualmente esistenti in centro, trasformando lo sportello unico delle attività produttive in un ufficio in grado di indirizzare e dare consulenze in ordine alle nuove attività che intendono aprire in paese e sul territorio comunale, offendo assistenza, oltre che prettamente in ordine alle pratiche burocratiche, anche sulle prospettive commerciali del settore merceologico”.