richetti-ventennaleSabato 12 gennaio 2013, alle ore 16, presso Casa Corsini a Spezzano, si inaugura la mostra “A tutti e a ciascuno”, curata da Annalisa Vandelli e da Marco Nardini, della Galleria Mies di Modena, sulle opere, i pensieri e i frutti dell’impegno di padre Giuseppe Richetti, missionario spezzanese, del quale il 12 gennaio ricorre il ventesimo anniversario della morte.

La mostra, pensata e gestita dalla famiglia Richetti, in collaborazione con la Parrocchia di Spezzano e con l’amministrazione comunale di Fiorano, rimarrà aperta il sabato e la domenica fino al 27 gennaio, dalle ore 10 alle ore 12.30 e dalle ore 15 alle ore 18.

Sabato 12 gennaio la mostra sarà inaugurata con l’intervento del sindaco Claudio Pistoni, del parroco di Spezzano Don Paolo Orlandi, del missionario padre Mario Barbero e della giornalista Annalisa Vandelli. Seguirà alle ore 18, nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Apostolo ed Evangelista, sarà celebrata una Messa, cui seguiranno un rinfresco e un momento di fraternità presso il centro parrocchiale.

Padre Giuseppe Richetti (14/03/1933-12/01/1993), spezzanese, rispose alla chiamata sacerdotale con volontà di essere missionario nel mondo.

Scriveva agli amici, nel Natale del 1992: “L’esperienza più forte è quella della povertà, nei suoi aspetti elementari (mancanza di cibo-medicine-vestiti) e in quelli più complessi: bambini che non vanno a scuola, genitori che non si curano dei figli, disoccupazione giovanile, corruzione… Davanti a tali situazioni, spesso mi prende un senso di impotenza. Tanto più che, mentre tradizionalmente la fraternità del clan assicurava protezione a tutti e a ciascuno, oggi le esigenze della sopravvivenza acuiscono (ahimè) l’individualismo… ‘I poveri li avete sempre con voi e potete aiutarli quando volete’. Ma li teniamo veramente sempre con noi, in mezzo a noi? Oppure, sono sempre più emarginati e dimenticati? Cosa vuol dire aiutarli? Si fa presto a dire: ‘Insegnate a pescare, invece di dare un pesce!’. Non bisogna dimenticare che per pescare, oltre all’amo, occorrono i pesci e l’acqua!”.

I frutti del suo impegno non si sono fermati con la sua morte e continuano copiosi anche oggi, soprattutto a Spezzano, dove Padre Giuseppe Richetti è ancora nel cuore di tanti: basti pensare alle 800 adozioni a distanza, all’impegno nella Fiera di san Rocco per Rumuruti e per le altre terre di missione in Kenia, alle associazioni come Spes e Africa nel Cuore, nate per sostenere i progetti di solidarietà in quelle terre.

Il 12 gennaio i suoi tanti amici e sostenitori potranno riunirsi ancora una volta nel ricordo delle opere di Padre Giuseppe Richetti, al quale il Comune di Fiorano Modenese ha dedicato una via perché ha saputo testimoniare i valori fondamentali della comunità.

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In ‘Continuerà a sorridere’, la biografia di Padre Giuseppe Richetti scritta da Annalisa Vandelli e pubblicata dalla Emi, tradotta in una esaurita edizione inglese a cura di Padre Marco Bagnarol, sacerdote a Toronto, è possibile tracciare la cronologia essenziale della vita e delle opere del missionario spezzanese, del quale ricorre il 12 gennaio il ventesimo anniversario della morte.
Nasce a Spezzano il 14 marzo 1933 da Paolo e Lucia Buffagni, in una famiglia numerosa, con otto figli: Giuseppe, Alfonso, Battista, Pietro, Carla, Francesco, Giorgio e Anna.
Nel 1943 entra in seminario a Nonantola, poi compie gli studi liceali a Modena. Nel 1951 chiede di essere ammesso al postulato e al noviziato nell’Istituto Missioni Consolata. Il 29 giugno 1956 viene ordinato sacerdote a Torino e l’8 luglio celebra la prima Messa a Spezzano. Passa sei anni nella casa apostolica di Bevera in Lombardia, poi dal 1961 al 1966 è in Spagna, dove inizia la costruzione del seminario della Moraleja, ma continua a chiedere di andare in missione. Così trascorre un anno a Londra per imparare l’inglese e quindi il 20 ottobre 1978 arriva in Kenya, a Thompson’s Falls, poi a Kerugoya, dove vive la prima esperienza come parroco.
Nel 1973 viene di nuovo ‘costretto’ in Spagna dove svolge il compito di maestro dei novizi, ma le sue insistenze per tornare in Africa hanno successo. Nel 1975 in Kenya fonda il Nyeri Pastoral Centre, centro di animazione pastorale e dal 1978 viene incaricato della parrocchia di Tuthu.
Dal 1981 al 1989 assume incarichi amministrativi e pastorali a Sagana. Poi per quattro anni, fino alla morte avvenuta il 12 gennaio 1993, è parroco a Karuri.
“Tante sono le opere realizzate da P. Giuseppe Richetti – è scritto nella presentazione della sua biografia – asili, dispensari, pozzi, orti e coltivazioni, chiese maestose come cattedrali e restauri artistici. Ma la personale di Padre Giuseppe brilla soprattutto nell’impegno pastorale e nella costante preoccupazione di aggiornamento, Gli stavano a cuore la formazione dei catechisti, la creazione di centri pastorali diocesani e parrocchiali, la partecipazione dei laici, le celebrazioni liturgiche frutto di una comunità viva, la stampa di sussidi e libri liturgici in lingua locale. Sempre vicino alla gente e alle sue necessità, si è mostrato altrettanto disponibile verso i confratelli e tutti coloro con i quali ha condiviso il lavoro missionario”.