“Le agevolazioni previste dalla Regione Toscana per i pendolari attraverso l’introduzione di una tariffa diversificata per reddito è molta valida e rappresenta sicuramente un segnale forte finalizzato a sostenere quanti sono costretti a muoversi per raggiungere il proprio posto di lavoro o di studio: peccato che la riduzione venga calcolata in base ai parametri Isee, uno strumento che si è dimostrato essere ormai superato, in quanto facilmente eludibile e, dunque, non equo”.

E’ quanto afferma il vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Pierluigi Saccardi, sottolineando come “dei 11.672 modelli Isee controllati dalla Guardia di finanza in tutto il territorio nazionale, solamente 2 siano risultati veritieri, con un danno economico stimabile in circa 9 milioni di euro”. Non a caso, secondo i primi dati forniti da Trenitalia alla Regione Toscana, nei soli primi due mesi oltre il 60% degli abbonati hanno fatto richiesta dell’agevolazione (il 20% in meno per chi ha un reddito certificato Isee inferiore a 36.151 euro).  “Attraverso l’utilizzo dell’equometro, il nuovo sistema di calcolo di accesso alle prestazioni pubbliche promosso dalla Provincia di Reggio Emilia, i ritorni economici per le singole amministrazioni potrebbero essere quindi molto elevati, ma soprattutto tutte le agevolazioni che vengono messe in atto, come l’interessante iniziativa della Regione Toscana, potrebbero essere effettivamente finalizzate a chi ne ha diritto, e non a chi meglio riesce ad eludere il sistema attraverso falsificazioni del reddito”, aggiunge Saccardi.

Proprio da una intuizione del vicepresidente della Provincia è nato l’equometro, un sistema innovativo che misura la condizione economica effettiva delle famiglie già sperimentato dalla stessa Provincia e dai Comuni di Bagnolo, Carpineti, Casalgrande, Luzzara e Vezzano (ma molti altri hanno manifestato il proprio interesse come i Comuni di Foggia, San Clemente e Cattolica in Romagna, la toscana  Camaiore). “Il nostro sistema vuole proprio superare le lacune dell’Isee, proponendosi di analizzare in modo più esaustivo il reddito e il patrimonio, tenendo conto di alcuni comportamenti di spesa – conclude Saccardi – L’obiettivo principale è quello di analizzare approfonditamente il nucleo familiare reale restituendo una fotografia più coerente della situazione economica, per garantire un accesso equo alle prestazioni offerte dalle pubbliche amministrazioni. L’invito ad adottarlo è quindi rivolto a tutte le Amministrazioni     intenzionate a scardinare questo sistema, fortemente inadeguato ed esoso  nella sua iniquità, per l’accesso ai contributi pubblici”.