denaro_euroSi sprecano in questi giorni commenti sul “ redditometro “, ma nessuno guarda alla genesi della questione, contenuta nel famigerato D.L 78 del 31 maggio 2010 e successive “ revisioni “…….così in Italia abbiamo aggiunto un altro “ apolide “ legislativo.

Eravamo nella primavera del 2010 e la “ logica “ di far partire il nuovo strumento dal 2009 risiedeva nel fatto che i contribuenti italiani si stavano apprestando a fare la denuncia del redditi ed un minimo di attenzione era auspicata.

A decreto convertito c’erano da emanare i decreti attuativi…..ma da luglio 2010 si è arrivati al gennaio 2013, nella totale assenza della politica e con un governo in carica per l’ordinaria amministrazione.

Un blitz del Ministro Grilli che si è limitato a mettere la firma su uno strumento detto delle “ cento voci “ incredibilmente illogico e paradossale nel merito e nel metodo …..a proposito il Capo dell’Accertamento, Dott. Befera, dovrebbe dire agli italiani, a proposito del maggiore valore di mercato dell’ appartamento romano del Ministro , supportato da un mutuo maggiore del rogitato, se la competente Agenzia delle Entrate ha attivato un controllo per il venditore,come disciplinato dalla legge Visco-Bersani del 2006 e sul compratore in base agli indici di capacita contributiva.

Nessuno ci dice che fine hanno fatto le segnalazioni fatte dalla G.d.F sul controllo degli “ indici di capacità contributiva “ per gli anni 2009/2011, in applicazione del D.L. 112/2008 e come tali segnalazioni sono state/verranno utilizzate dall’Agenzia delle Entrate.

Importante passaggio, contenuto nel D.L 78/2010, la partecipazione dei Comuni all’attività di accertamento, attraverso i Consigli Tributari.

Per mera ricapitolazione……l’Agenzia prima di notificare l’accertamento costruito sulla base del “ redditometro “ o “ sintetico “ doveva partecipare il Comune di domicilio fiscale del contribuente e lo stesso Comune aveva 60 giorni di tempo per integrare con elementi, in suo possesso, utili, per la determinazione del reddito.

Come noto,si dice negli ambienti romani,che il Dott. Befera, volle i Comuni “ fuori dalle balle “ ed il Professore insieme a Grilli “ abbozzò “ e così il DL “ Salva Italia “ cancellò i Consigli Tributari..

I conclusione l’impianto è saltato e per mera comodità si è preferita la politica degli annunci,talvolta terroristica, per dimostrare che si è in prima linea per lotta alla evasione fiscale, ma con strumenti “ fasulli”, talvolta intrusivi, tralasciando gli importanti risultati ottenibili dall’utilizzo delle indagini finanziarie.

Gli errori si possono emendare…..ci mancherebbe altro.

Ritirare il “ mostruoso decreto “, semplificare le “ cento voci “ , far partire la “ caccia “ dalla dichiarazione dei redditi per l’anno 2012 , dare maggiore impulso alle indagini finanziarie, ripristinare i Consigli Tributari.

(Mario Cardone, Consiglio Nazionale PSI)