gioco-azzardo“Com’è noto, la lotta contro il gioco d’azzardo è una battaglia che mi vede particolarmente impegnata (connesse al gambling patologico, ho già presentato una risoluzione approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa a giugno 2011, e una mozione condivisa con le altre forze politiche di maggioranza, approvata lo scorso 18 dicembre. Inoltre, è attualmente pendente l’esame del progetto di legge regionale per il contrasto della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico” di cui la sottoscritta è stata nominata relatrice).

Scoprire, attraverso i dati di Eurispes e Telefono azzurro presentati ieri alla Camera, che un bimbo su 4 è già un piccolo scommettitore, fa venire i brividi – da insegnante non meno che da persona che riveste un ruolo istituzionale. Stiamo parlando di un’età che va dai 7 agli 11 anni: si dovrebbe fare tutt’altro, in questo fertile periodo dell’infanzia. Per quanto riguarda gli adolescenti (12 – 18 anni), il 12% utilizza il canale on line per giocare a soldi, mentre il 27% gioca a soldi con modalità non on line. Quale responsabilità abbiamo in questo?

Al di là dell’evidente ma non secondario vuoto pedagogico, mi domando come sia possibile che vi siano buchi nelle maglie della società così larghi, da consentire a bambini ancora in età elementare, di accedere al mondo delle scommesse, seppur legali.

Abbiamo depositato stamattina un’interpellanza in cui chiediamo quindi alla Regione se nel nostro territorio sia mai stata effettuata un’indagine conoscitiva sulla diffusione del gioco d’azzardo tra i minori e, nel caso, quali dati siano emersi; nel caso di risposta negativa, se si intenda programmare un’indagine conoscitiva sul fenomeno in esame ed entro quali termini; più in generale, quali strategie e azioni ritenga idonee al fine di prevenire e contrastare la diffusione delle “pratiche da gioco” tra i minori ed entro quali termini. L’urgenza e l’importanza del tema credo non richiedano ulteriori motivazioni”.

Liana Barbati, capogruppo IDV Regione Emilia Romagna