Montermini-CazzolaDue importanti appuntamenti hanno segnato la settimana dei sostenitori reggiani di Scelta Civica con Monti per l’Italia, rappresentati a Reggio Emilia da Simone Montermini, candidato alla Camera dei Deputati al 3° posto nella lista della Circoscrizione elettorale Emilia Romagna, Mirko Lepre al 22° posto, Nilla Barusi al 31° posto, Erica Beltrami al 36° posto, Elena Bonacini al 42° posto.

Oltre un centinaio di persone hanno affollato giovedì sera la sala dell’Hotel Mercure Astoria per assistere all’iniziativa sui temi di lavoro, welfare e sussidiarietà con Lorenzo Dellai, capolista Scelta Civica Trentino Alto Adige, Irene Tinagli, capolista di Scelta Civica Emilia Romagna, mentre oggi è arrivato in città l’on. Giuliano Cazzola, candidato al Senato al 3° posto nella lista della Circoscrizione elettorale Emilia Romagna.

Lavoro, welfare e sussidiarietà, temi a cui Mario Monti ha dedicato un intero programma politico di riforme e che i candidati hanno presentato in un confronto aperto e costruttivo con Margherita Salvioli, segretario generale di Cisl Reggio Emilia, che di battaglie per il lavoro in questo periodo ne sta conducendo parecchie, e con il numeroso pubblico in sala che ha partecipato attivamente con domande e interventi.

“Abbiamo bisogno di ricostruire un paese su nuovi profili morali, civili ed economici per evitare il baratro. I sacrifici fatti in questo anno meritano rispetto e considerazione”. E’ l’esordio di Lorenzo Dellai, che si è dimesso dalla carica di presidente della provincia di Trento per partecipare alle elezioni politiche con la lista Monti e per il quale la questione morale è uno dei nodi da risolvere. “Il modello politico prevalente degli ultimi quindici anni si è fondato su un’idea marcatamente individualista in cui la ricchezza è frutto della furbizia. Parlare di sussidiarietà significa restituire i poteri di responsabilità alle persone, alle famiglie, alle imprese”. Forte quindi il richiamo alla responsabilità personale e alla sussidiarietà. “Serve una politica nuova e autorevole, che unisca tutte le parti della società, popolare e liberale, per la costruzione di un soggetto e di un progetto politico di lungo respiro”.

“Il lavoro va declinato in termini di crescita economica e sono diversi i fattori di sistema che contribuiscono alla crescita: da un lato è necessario riattivare la domanda, alleggerendo il carico fiscale delle famiglie, e dall’altra predisporre misure per far ripartire il sistema delle imprese e la creazione di nuovo lavoro” evidenzia Irene Tinagli che, realisticamente, sottolinea anche la gradualità di un percorso capace di costruire un sistema solido e affidabile nel tempo.

Sostenere le imprese che investono in ricerca e sviluppo, semplificare la burocrazia e restituire credibilità all’Italia per recuperare attrattività nei confronti degli investitori stranieri, detassare il lavoro femminile per far crescere l’occupazione, stimolare i giovani con un piano di agevolazioni, finanziamenti e fondi di garanzia per avviarli e sostenerli nell’avviamento di nuove attività. “Proposte che vanno articolate in modo responsabile – aggiunge Tinagli – per questo è necessario ribaltare le logiche del nostro welfare che in Italia è uno strumento di riparazione, mentre deve diventare uno strumento per la creazione di opportunità e di speranza per il futuro”.

Un monito arriva da Margherita Salvioli che sottolinea: “l’Italia ha certamente bisogno di riforme, ma spesso queste seguono la logica del consenso, malattia drammatica che ha colpito tutti coloro che hanno governato l’Italia fino ad oggi. Lo stesso welfare, sviluppato e innovato secondo modalità moderne, può diventare strumento per la creazione di nuovi posti di lavoro. Non sono più tollerabili riforme e provvedimenti per tamponare situazioni di emergenza: vanno fatte scelte serie che seguano criteri di equità, in cui il lavoro sia declinato in termini di qualità e non di quantità”.

Indicazione raccolta dall’onorevole Giuliano Cazzola che ha proposto un’idea di welfare moderno in grado di garantire a tutti i lavoratori gli stessi diritti sociali e previdenziali e una riforma del contratto di lavoro che vada nella direzione della lotta al precariato: un contratto a tempo indeterminato, meno costoso e più flessibile, per limitare l’uso dei contratti atipici.

“Con questi provvedimenti – spiega l’on. Cazzola – intendiamo gettare un ponte tra il vecchio dualismo del nostro mercato del lavoro per garantire diritti sociali uniformi a tutte le tipologie di lavoro e in particolare ai giovani e alle donne”.

“La riforma delle pensioni, la riforma del lavoro e gli ammortizzatori sociali – aggiunge a conclusione della due giorni di incontri Simone Montermini – rappresentano alcuni degli strumenti con cui possiamo aiutare il Paese ad uscire dalla crisi. Ma per fare una vera politica per la crescita è necessario rilanciare l’imprenditorialità: investire risorse per sostenere politiche industriali serie e non per alimentare imprese decotte. I finanziamenti devono incentivare nuovi settori in grado di rinnovare il nostro sistema imprenditoriale che deve contare anche su leggi e regole moderne per ritrovare la competitività che meritiamo sui mercati internazionali”.

 

(Scelta Civica con Monti per l’Italia)