Donnarumma_CislLa Cisl sassolese è preoccupata per la tenuta dei servizi pubblici erogati dai Comuni del comprensorio ceramico ad anziani, bambini, disabili e famiglie. «La crisi sta mettendo a rischio la natura universalistica e solidale del nostro sistema di welfare, proprio quando invece è indispensabile mantenerla e, possibilmente, ampliarla – afferma Daniele Donnarumma, responsabile Cisl di Sassuolo – Anche nel Sassolese ci sono centinaia di famiglie che senza il sostegno pubblico finirebbero letteralmente in mezzo alla strada. In questa fase di risorse calanti e aumento dei bisogni tutti gli attori devono agire concretamente, superando eventuali tabù, ed esplorare modalità innovative affinché anche gli imprenditori locali possono valutare di investire nel sociale». Donnarumma precisa che questo non significa che il pubblico, cioè i Comuni, debbano abdicare al ruolo di indirizzo e controllo dei servizi erogati alle persone. Si tratta, piuttosto, di applicare il principio di sussidiarietà, secondo il quale anche i corpi intermedi possono svolgere una funzione sociale e soddisfare i bisogni dei cittadini. «Anche gli imprenditori del territorio possono cercare nuovi settori di attività nei quali provare a mettersi in gioco, per creare nuovi posti di lavoro offrendo risposte ai bisogni della comunità – spiega il sindacalista Cisl – Prendiamo l’esempio del nuovo ospedale di Rometta: nato dalla fusione tra il vecchio ospedale civile (struttura pubblica) e la casa di cura Villa Fiorita (struttura privata), si caratterizza nel panorama provinciale e regionale per la sua gestione positiva in termini di qualità del servizio offerto, con le finalità di tutela della salute pubblica». Per Donnarumma un ruolo importante nella tutela del welfare locale può svolgerlo anche la contrattazione cosiddetta di secondo livello, cioè aziendale, nella quale devono essere inseriti, oltre ai classici elementi di natura economica e normativa, anche strumenti a sostegno della coesione sociale. «Le nostre imprese devono cercare di migliorare la loro competitività e produttività, ma anche di garantire il benessere dei propri dipendenti. È dimostrato che laddove si attivano azioni di welfare aziendale (nidi, prestazioni sanitarie integrative, luoghi per il tempo e lo sport), le persone sono più serene, lavorano meglio e producono di più. È anche con questi strumenti – conclude il responsabile Cisl della zona di Sassuolo – che si può mantenere il complesso dei servizi alla persona in un territorio che, pur davanti a una crisi senza precedenti, si reinventa per garantire benessere e ricchezza ai cittadini».