Il Coordinamento delle cooperative a proprietà indivisa di Legacoop Abitanti Emilia-Romagna, pone all’attenzione dei candidati e delle candidate alle elezioni politiche alcuni punti particolarmente centrati sull’esigenza di una fiscalità più equa che tenga conto della finalità sociale delle cooperative stesse i cui alloggi vengono permanentemente destinati alla locazione/godimento a canoni sociali convenzionati.

Sul territorio regionale l’indivisa conta12 Cooperative(quattro delle quali a proprietà mista)e un Consorzio. I soci sono32.738, dei quali 7.809 assegnatari e 24.929 in attesa dell’assegnazione di un alloggio. Il patrimonio residenziale sul territorio regionale ammonta a 8.003 alloggi: 7.751 abitazioni assegnate prima del 31 dicembre 2012, 62 in fase di assegnazione e 190 avviate o in parte da avviare entro gennaio 2013.

Un patrimonio residenziale consistente che permette, proprio per la finalità sociale delle Cooperative, di rivolgersi a particolari categorie sociali: anziani, portatori di handicap, giovani coppie, studenti, famiglie a basso reddito o con difficoltà sociali ed economiche, lavoratori dipendenti, verso i quali la Pubblica Amministrazione rivolge un forte interesse nella stesura dei programmi di edilizia residenziale sociale.

La peculiare formula della proprietà indivisa ha permesso nel corso del tempo il riutilizzo di un patrimonio immobiliare già esistente, tramite la riassegnazione degli alloggi che man mano si vanno liberando, e una mobilità interna che permette ai nuclei familiari di trovare soluzioni più consone alle loro esigenze e un utilizzo più razionale del patrimonio residenziale.

Alla luce di tutti questi elementi, si avanzano delle proposte che maggiormente si accostino alla loro funzione sociale, soprattutto dal punto di vista dell’equità fiscale. In particolare, si richiede:

 il riconoscimento delle incentivazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione, miglioramento ed efficientamento energetico da effettuare sul patrimonio residenziale sociale (condizione ora preclusa);

 il riconoscimento delle incentivazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione e adeguamento prestazionale, recupero e manutenzione da effettuare sul patrimonio residenziale sociale (condizione ora preclusa);

 il riconoscimento di apposite classificazioni catastali a cui corrispondano rendite definite in funzione della specifica finalità sociale del patrimonio residenziale e della condizione di non commerciabilità degli alloggi in quanto permanentemente destinati alla locazione/godimento a canoni sociali convenzionati;

 il riconoscimento dell’integrale deduzione fiscale dei costi relativi alla gestione del patrimonio residenziale quali, in particolare, gli oneri finanziari e le spese di manutenzione;

 Per quanto riguarda l’imposta municipale unica (Imu), considerate le finalità sociali del patrimonio residenziale, chiedono: l’esenzione dall’Imu o, comunque, il riconoscimento di un aliquota particolarmente ridotta e, in ogni modo, non superiore a quella riservata per l’abitazione principale con il riconoscimento delle detrazioni che saranno previste per i proprietari che risiedono nell’alloggio, condizioni da applicare in modo uguale su tutto il territorio nazionale. Fra le detrazioni si auspica che possa trovare uno specifico riconoscimento anche quella correlata alla capacità reddituale dei soci assegnatari.

Inoltre, per assicurare continuità a un’efficace intervento a sostegno delle politiche abitative auspicano:

 l’adozione di un piano nazionale e regionale da realizzare attraverso programmi di riqualificazione urbana e di riuso del territorio per un’offerta integrata di abitazioni che comprenda anche una quota significativa di edilizia residenziale sociale da assegnare permanentemente in locazione/godimento;

 la messa a disposizione di apposite incentivazioni pubbliche per la realizzazione di interventi di edilizia residenziale sociale da assegnare permanentemente in godimento (stanziamento di contributi in conto capitale o in conto interessi,concessione di aree e/o edifici a basso costo, riduzione degli oneri di urbanizzazione, concessione di premialità urbanistiche, attivazione di un fondo di garanzia sussidiaria per l’accesso al credito ordinario).