Forse prima di parlare bisognerebbe leggere bene i dispositivi delle sentenze come quella di Strasburgo della Corte Europea dei Diritti Umani che riconosce la potestà genitoriale al secondo genitore di una coppia omosessuale. Quindi Bindi sbaglia due volte: primo perché non è una sentenza sull’adozione ma sul riconoscimento della genitorialità del genitore non biologico nell’ambito della coppia omosessuale e secondo perché lo stesso Bersani nella nota di sabato scorso alle organizzazioni omosessuali italiane ha detto con chiarezza che aderisce al modello di legge tedesca compreso l’omogenitorialità ovvero il riconoscimento della genitorialità di entrambi i partner di una coppia omosessuale che nella legge tedesca è riconosciuto esplicitamente dopo una sentenza della Corte Costituzionale di Karlsruhe.

L’adozione diretta quindi è una altro argomento più complesso tenuto anche conto che in Italia ci sono 25 coppie dichiarate idonee dai tribunali per ogni bambino adottabile e che quindi il tema si pone solo in linea di principio, principio che ci vede assolutamente d’accordo non essendo accettabile che i cittadini omosessuali non siano considerati bravi genitori come tutti gli altri.

Della Bindi ricordiamo la famigerata frase mai ritrattata che “è meglio che un bambino rimanga in Africa che essere adottato da una coppia gay”. Quello che la Bindi non capisce, ahinoi, è la caratura offensiva e inaccettabile di simili proposizioni. Dopodiché ci auguriamo vivamente che all’inizio della prossima legislatura sia possibile discutere di legislazione e diritti lgbt senza veli ne censure in particolare per quanto riguarda l’estensione del matrimonio civile anche alle coppie omosessuali e l’applicazione della legge Mancino ai reati motivati da omofobia e orientamento sessuale.

(Franco Grillini, Presidente di Gaynet Italia)