“E’grave l’atteggiamento della Fiom che da un lato, specie sui mezzi di comunicazione, si dice a favore dei lavoratori, mentre alla prova dei fatti, come nel caso della crisi del gruppo Bonfiglioli Riduttori SpA, firma un accordo con l’azienda che prevede il licenziamento di 230 lavoratori in Emilia Romagna”.

E’quanto ha detto ieri sera Giovanni Caruso, segretario generale dei metalmeccanici (Fim) della Cisl Emilia Romagna, al termine dell’incontro tra sindacati e parte datoriale che si è tenuto presso la sede di Unindustria di Forlì per discutere la crisi del gruppo Bonfiglioli. Incontro che si è concluso con la firma tra Fiom Cgil e Uilm Uil, da una parte, e azienda, dall’altra, di un accordo quadro che sancisce l’esubero in Emilia Romagna di ben 230 lavoratori, sui 1294 occupati nel gruppo. Contraria la Fim Cisl che non ha firmato e ha contestato con veemenza l’intesa.

“Il contratto aziendale del maggio 2012 – continua il sindacalista della Fim – dice chiaramente che le procedure di razionalizzazione aziendale non avrebbero prodotto alcun esubero di personale, mentre, dopo solo tre mesi, a settembre 2012, l’azienda ci ha presentato una situazione con 230 esuberi da gestire con la cassa integrazione guadagni straordinaria accompagnata dall’apertura di una procedura di mobilità, seppur edulcorata dal cosiddetto criterio della volontarietà”. “In altri termini – sottolinea Caruso – si tratta di un piano che porta dritto dritto a licenziamenti collettivi, e che l’azienda sta tentando di attuare con la piena collaborazione della Fiom, visto che la categoria della Cgil, siglando l’accordo quadro, si è inspiegabilmente schierata sulla posizione della Bonfiglioli”.

“Per quanto ci riguarda – ha sottolineato il dirigente cislino – ribadiamo la nostra contrarietà ad un piano industriale che oltre a danneggiare gravemente i lavoratori, non dà alcuna garanzia di futuri investimenti”. “Nello stesso tempo – ribadisce Caruso – auspichiamo che la nostra proposta, basata su contratto di solidarietà (riduzione complessiva dell’orario di lavoro con integrazione dell’80% della retribuzione persa) e zero licenziamenti, possa, anche se tardivamente, far rinsavire la Fiom da cattivi propositi”. “Inoltre – dichiara il massimo rappresentante della Fim Cisl Emilia Romagna – voglio sperare che i legittimi buoni rapporti tra l’azienda e la categoria della Cgil (rapporti che hanno consentito alla Fiom di sottoscrivere, nel maggio 2012, un contratto aziendale che di fatto prolungava il contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici del 2008 “aggirando” il nuovo contratto collettivo nazionale dello scorso dicembre) non abbiano in alcun modo avuto un ruolo sul disastroso esito della trattativa. Trattativa il cui fine ultimo, è bene tenerlo presente, dovrebbe sempre essere la miglior tutela possibile per i lavoratori coinvolti”. “Considerati tutti questi motivi – conclude Caruso – nei prossimi giorni, a partire da domani, faremo delle assemblee per spiegare la gravità della situazione e per chiedere ai lavoratori di bocciare un’intesa che porterebbe solo a licenziamenti collettivi, presentando, nel contempo, una proposta basata sui contratti di solidarietà, che significherebbe zero licenziamenti e una bella iniezione di fiducia per il futuro”.