Vito_ZincaniFare il punto sulla presenza delle mafie nel territorio modenese e lanciare una forte iniziativa per combatterle e affermare la legalità. È questo, come spiega il presidente Demos Malavasi, l’obiettivo del Consiglio provinciale aperto, in programma mercoledì 13 marzo, che ospiterà il procuratore della Repubblica di Modena Vito Zincani. Il Consiglio si svolge in occasione della Giornata nazionale della legalità e della memoria condivisa che ricorre il 21 marzo.

«Il nostro territorio – osserva Malavasi – vede oggi la presenza delle mafie nella gestione di attività legate all’economia e alla finanza, al gioco, alla prostituzione, all’usura, allo spaccio di droga, e nel tentativo di entrare negli appalti per la ricostruzione del post terremoto. Di fronte a questo attacco alla nostra realtà, alla convivenza civile e alla coesione sociale, il nostro impegno deve essere più forte e deciso. Importanti iniziative sono già state intraprese dalla Regione con il codice etico contro le mafie e con il varo della white list per le aziende che possono partecipare alla ricostruzione. Gli enti locali, anche attraverso l’associazione Avviso pubblico, stanno sviluppando iniziative sul tema degli appalti e dell’educazione alla legalità. Le associazioni imprenditoriali, le organizzazioni sindacali e gli ordini professionali sono impegnati nel contrasto all’illegalità. Associazioni come Libera stanno promuovendo la diffusione della cultura della legalità e dei diritti, in particolare tra i giovani. Ma dobbiamo e possiamo fare di più. Prima di tutto non dobbiamo sottovalutare o minimizzare una situazione che è grave: tutte le forze impegnate contro le mafie devono fare rete e coordinarsi. Legalità e trasparenza devono diventare l’impegno prioritario delle istituzioni, a tutti i livelli, e il contrasto alle mafie deve essere al primo posto per tutte le forze politiche. Chiediamo al nuovo Parlamento – conclude Malavasi – di impegnarsi per rendere più efficace la legislazione di contrasto alla corruzione, per utilizzare al meglio i patrimoni confiscati alle mafie, per dare una prospettiva ai lavoratori delle aziende chiuse per collusione con la criminalità organizzata e nel contempo dare mezzi e risorse alle forze di polizia e alla magistratura impegnate su questo terreno».