carabinieriTorna dietro le sbarre il cittadino tunisino che lo scorso mese di gennaio aveva patteggiato 3 anni di reclusione perché, con un complice, si era “macchiato” di un reato odioso: il 30 agosto dell’anno scorso, in via Torricelli di Reggio Emilia , aveva aggredito un’82enne per poi scipparla della catenina e l’anziana, cadendo, era rimasta ferita (lesioni guarite in 10 giorni). Si tratta di un 20enne residente a Reggio Emilia che all’epoca dei fatti era stato arrestato con un 21enne suo complice. Quel giorno i due avevano seguito l’82enne fin sotto casa, intimandole di consegnare la borsetta e la catenina d’oro che indossava. Al suo rifiuto, non esitavano a strattonarla e a trascinarla per alcuni metri, riuscendo così a strapparle la catenina. Dopo l’iter processuale il giovane ha ottenuto i domiciliari presso la sua abitazione. Una convivenza turbolenta che ha causa della condotta del giovane ha turbato gli equilibri familiari tanto da vedere i suoi genitori produrre al giudice una dichiarazione di revoca della disponibilità ad accogliere il figlio. A ciò deve aggiungersi l’illecita condotta di evasione che i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia hanno accertato lo scorso 6 febbraio allorquando durate un controllo appuravano l’arbitrario allontanamento del giovane da casa. Condotta che ovviamente è stata segnalata alla Procura reggiana in ordine al reato di evasione. Quest’ultima circostanza congiunta alla volontà di voler in carcere il figlio da parte dei genitori ha indotto il GIP del Tribunale di Reggio Emilia a revocare il beneficio dei domiciliari disponendo che il giovane venisse condotto in carcere.

Ricevuto il provvedimento restrittivo lo scorso 8 febbraio i Carabinieri della Stazione di Via Adua vi davano esecuzione recandosi presso l’abitazione del 20enne che veniva condotto dapprima in caserma dove dopo le formalità di rito veniva trasferito in carcere.