carabinieri-campanelleLa truffa delle tre campanelle ha colpito ancora, ma questa volta due 39enni di Napoli, organizzatori del celebre gioco d’azzardo, sono finiti direttamente alla Dozza con l’accusa di rapina aggravata in concorso. Ad arrestare i due malviventi sono stati i Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Bologna.

Domenica verso le 19.00, la centrale operativa del 112 riceveva una telefonata da parte di un 45enne di Aprilia (LT), impegnato nell’inseguimento di due persone, responsabili di aver truffato lui e il fratello, peraltro minorenne, della sua compagna. L’intervento immediato di una pattuglia del Nucleo Radiomobile dell’Arma permetteva di individuare e fermare, nei pressi del parcheggio Michelino, le persone descritte dal richiedente.

Questi i fatti: i due napoletani, approfittando delle centinaia di migliaia di persone giunte da tutta Italia in occasione del “Cosmoprof 2013”, si erano insediati nel citato parcheggio con un tavolino richiamando l’attenzione dei potenziali “clienti”. Alla teatralità inscenata dai 39enni cedeva anche il 17enne che, convinto di poter vincere, estraeva alcune banconote da 100 euro, completamente ignaro di essere caduto in una trappola, e cominciava a puntare. Il giovane, arrivato a perdere 300 euro, chiedeva aiuto al cognato che si era momentaneamente allontanato per pagare il ticket dell’auto. L’uomo interveniva immediatamente e con determinazione affrontava i due: “Lo sapete che questo ragazzo è un minorenne? Ridategli i soldi altrimenti chiamo i Carabinieri”. Al tentativo di recupero delle banconote il “conduttore” del gioco riferiva al 45enne che se voleva rifarsi della somma di denaro persa dal cognato avrebbe dovuto tirare fuori 600 euro. Soltanto in tale maniera lo avrebbero “aiutato” a rifarsi della perdita subita. Purtroppo l’uomo, invece di chiamare immediatamente i carabinieri come aveva minacciato di fare, cadeva nel raggiro ed accettava di mostrare i soldi che estraeva dalla tasca. Il “croupier” con una mossa repentina gli strappava dalle mani i soldi e si dava alla fuga assieme al complice. A quel punto la situazione degenerava. Il 45enne, finalmente, si decideva a telefonare ai Carabinieri e si dava all’inseguimento dei due balordi che si stavano dileguando verso i parcheggi del pianterreno. In quel frangente, a conferma della presenza di un vero “dispositivo” allestito dai delinquenti per “proteggere” il tavolino della truffa, una terza persona anch’essa dall’accento campano, con indosso un paio di jeans e un bomber verde, giungeva in aiuto dei due compari, minacciando il 45enne con una pistola puntata alla pancia. La vittima reagiva istintivamente allontanandosi dal corpo la canna dell’arma. L’aggressore veniva tranquillizzato e invitato a non fare sciocchezze da un quarto complice sopraggiunto.

La fuga dei primi due malfattori terminava però dopo qualche istante grazie all’intervento immediato dei Carabinieri che li individuavano e bloccavano.

In tasca ai due arrestati gli investigatori dell’Arma hanno rinvenuto gli strumenti del mestiere, tre campanelli ed una pallina di spugna e la somma contante di 4.920 euro che, ritenuta provento dell’illecita attività svolta, è stata sequestrata.

Purtroppo gli altri due complici riuscivano a dileguarsi facendo temporaneamente perdere le proprie tracce ma nei loro confronti sono in corso serrate indagini finalizzate alla loro identificazione.

I Carabinieri nella circostanza lanciano ai un appello ai cittadini: segnalare senza alcuna esitazione la presenza di tali malfattori e non cedere assolutamente alla tentazione di vincere in quello che, lungi dall’essere un gioco, è in realtà sempre una truffa, organizzata da malfattori senza scrupoli e, come visto, non di rado anche armati e pronti a minacciare con violenza le proprie vittime pur di assicurarsi l’impunità.