La cosiddetta “mappa dello scuotimento” divide Carpi dalla sua frazione Fossoli. La normativa è quella relativa alla necessità di miglioramenti sismici per i capannoni industriali che non hanno subito danni. “Auspico una modifica della norma – commenta il parlamentare carpigiano del Pd Edoardo Patriarca – Tracciare una riga di demarcazione tra il capoluogo e la frazione è solo un artifizio tecnico che non tiene in alcun conto la realtà del territorio”.

A quasi un anno di distanza dalle terribili scosse del maggio scorso, anche chi non ha avuto danni sta ancora facendo i conti con il sisma. Emblematica per molti versi è la situazione dei capannoni industriali non danneggiati che si trovano sul territorio carpigiano. La normativa attuale divide Carpi dalla sua frazione Fossoli: i titolari delle strutture industriali del capoluogo, come denuncia il settimanale locale Tempo, dovranno intraprendere costosi miglioramenti sismici a cui, invece, non sono tenuti i proprietari di analoghe strutture situate nella frazione. “La cosiddetta “mappa dello scuotimento” – commenta il parlamentare carpigiano del Pd Edoardo Patriarca – traccia una riga di demarcazione tra Carpi e Fossoli. Si tratta di un artifizio tecnico che non tiene in alcun conto la realtà delle cose. Stiamo parlando di proprietari di capannoni e titolari di imprese che, di fatto, vivono e lavorano sullo stesso territorio. E’ vero che sono stati molto fortunati ad aver mantenuto intatto il loro patrimonio immobiliare, ma adesso mi sembra davvero inutile vessarli con questi bizantinismi. Auspico che questa scelta venga ben presto modificata utilizzando criteri ineludibili di ragionevolezza. Un po’ di buon senso, ogni tanto, non guasta!”.