terramara_montale_5Il Consiglio comunale di Modena ha approvato a larghissima maggioranza, si sono astenuti solamente i consiglieri Walter Bianchini e Nicola Rossi (Modena Futura) e Gian Carlo Pellicani (Udc), la delibera che disciplina il rinnovo della convenzione tra il Comune di Modena e quello di Castelnuovo Rangone per la gestione del Parco archeologico e Museo all’aperto della Terramara di Montale. La delibera, ha sottolineato durante la presentazione della convenzione l’assessore alla Cultura Roberto Alperoli, prevede che il Museo civico archeologico di Modena si faccia carico della direzione e della programmazione delle attività e che il comune di Castelnuovo Rangone sostenga i costi delle utenze e delle manutenzioni e compartecipi alle spese di gestione per un totale di 99mila 900 euro a triennio. “Siamo alla ricerca di sponsor che gestiscano insieme a noi questa realtà, ha affermato l’assessore, la cui presenza alleggerirebbe il nostro impegno economico.” Il rinnovo della convenzione sarà valido dal 15 aprile 2013 al 14 aprile 2016. Il museo civico archeologico etnologico all’aperto della Terramara è sorto nel 2004 sul luogo del ritrovamento di un villaggio dell’età del bronzo. Valorizza lo scavo archeologico accanto a ricostruzioni in scala reale delle abitazioni preistoriche. In nove anni di apertura (2004-2012) ha avuto oltre 144mila visitatori. In media, in base alle rilevazioni effettuate sul pubblico dei giorni festivi e sulle scuole, circa metà dei biglietti staccati sono di visitatori che non vengono dal territorio provinciale, ma dal resto della regione o da altre regioni. Nel 2012, per esempio, il 32% del pubblico scolastico proveniva da scuole di Modena, un altro 32% dal resto della provincia, il 47% dall’Emilia-Romagna e il 7% da fuori regione. Nello stesso anno il parco ha avuto nelle sue aperture domenicali e festive il 50% di visitatori da Modena e provincia, il 41% dalla regione e il 9% da altre regioni d’Italia o dall’estero. Le spese di realizzazione del Parco, sostenute tra il 1999 e il 2004, sono state di 1 milione e 500 mila euro (più 281 mila euro di personale per lo stesso periodo) sostenute dai Comuni di Modena e Castelnuovo Rangone, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, dalla Provincia di Modena, dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Commissione Europea. Il parco è aperto alle scuole su prenotazione da settembre a giugno dal lunedì al venerdì ed è invece aperto al pubblico tutte le domeniche e festivi dall’inizio di aprile a metà giugno, e da metà settembre a fine ottobre. Sono previste attività di archeologia sperimentale, laboratori pratici, visite guidate ed eventi speciali in collaborazione con associazioni e soggetti del territorio. Dalla sua fondazione il Parco partecipa a progetti e partnership europee che lo hanno visto collaborare con realtà museali di Austria, Svezia, Norvegia, Scozia, Lettonia, Olanda, Germania, Ungheria. Sono in vendita guide del parco anche in lingua inglese . Dai 12mila 266 visitatori del 2004 si è passati a 17mila 880 l’anno successivo, per poi stabilizzarsi tra i 16 e i 17 mila negli anni dal 2006 al 2011.

UN MUSEO MOLTO APPREZZATO DAI CONSIGLIERI

“La tutela del patrimonio storico artistico spetta allo Stato, ha affermato il Sindaco Giorgio Pighi nel suo intervento in Consiglio comunale durante la discussione sul rinnovo della convenzione tra i comuni di Modena e Castelnuovo Rangone per la gestione del Museo Terramara, ma negli ultimi 60 anni sono cresciute sensibilità legate alla storia locale. La Terramara è un museo importante sorto in un luogo dove esisteva realmente una comunità per cui è giusto, ha proseguito il Sindaco, che l’ente locale leghi momenti della nostra storia al territorio.”

Il rinnovo della convenzione, della durata di tre anni, tra le due amministrazioni per la gestione del parco archeologico di Montale, approvato Consiglio comunale, ha dato vita a numerosi interventi da parte dei consiglieri di tutte le forze politiche. La Terramara è un luogo della nostra storia, ha sostenuto Ingrid Caporioni (Sel) in cui i ragazzi partecipano a laboratori, più ludici che didattici, funzionali alla loro crescita. La domanda di cultura è in aumento ha sostenuto la Caporioni e questo aspetto della cultura è un bene comune che crea risorse per una crescita economica sostenibile. Si tratta di un grande progetto culturale e turistico, accreditato anche dalla nostra Regione, seguito da personale appassionato e preparato, ha sostenuto Elisa Sala (Pd). Un progetto tangibile, visibile a disposizione di tutti, turismo scolastico in primis, in cui c’è un contatto fisico, cosa che i giovani non sono abituati. A favore della delibera si è dichiarato anche Sergio Celloni (Mpa) perché il museo ha aspetti educativi e ludici in grado di richiamare migliaia di studenti. E’ giusto promuovere questa realtà, ha sostenuto il consigliere, e che l’Amministrazione coordini un turismo più concreto per una città che si definisce capitale d’Europa. Il museo non può e non deve interessare solo i bambini ma anche gli adulti, ha dichiarato Sandro Bellei (Pdl) nell’esprimere il proprio favore per la convenzione. La Terramara, piccolo grande tesoro in cui ci sono le radici della nostra storia da offrire al mondo, ha affermato Bellei, va inserito in un tour più ampio al pari del Duomo e del Museo Ferrari. Il museo è una realtà importante della nostra città, il commento di Stefano Rimini (Pd), che può offrire un luogo di cultura su cui si può investire per dare un aiuto a scavalcare la crisi economica attuale. Rimini ha apprezzato anche la professionalità di chi lavora all’interno del museo. E’ una esperienza da tutelare, ha commentato Eugenia Rossi (Etica e legalità) perchè nella rete museale italiana questi luoghi a cielo aperto non sono molto diffusi. La Terramara, secondo la consigliera, offre un nuovo approccio con la storia raccontando fisicamente usi e costumi dei popoli e non dei grandi personaggi, quindi va sostenuto economicamente e, se possibile, aiutato anche attraverso sponsor.

Si tratta di un museo statico, asfittico, vecchio, datato, ripetitivo e ridotto, difeso per ragioni di parte in cui le visite scolastiche sono obbligatorie, ha sostenuto Gian Carlo Pellacani (Udc). Bisogna pensare a qualche cambiamento e ammodernamento per dare una vera offerta culturale. A Montale i bambini non simulano, mettono le mani nella terra, scavano e cercano in prima persona, il commento di Adriana Querzè, assessore all’istruzione. Si fa “cultura materiale” grazie alla quale la storia viene trattata con nuove modalità. Le visite scolastiche, ha poi affermato l’assessore, non sono obbligatorie e chi lo afferma offende gli insegnanti. Un museo non è qualificato solo se si può usare un video gioco, è il parere di Luigi Pini (Pd), se proprio si vuole si può aggiungere una fase teorica dopo l’azione manuale e fisica nel processo educativo dei ragazzi. Ogni città ha il dovere diritto di sviluppare anche una piccola realtà come la Terramara, ha sostenuto Olga Vecchi (Pdl), che va mantenuta fresca e pronta per tempi migliori. Sandra Poppi (Modena 5 stelle), nell’annunciare il proprio voto favorevole, ha affermato che si tratta di una delibera interessante e di un’esperienza importante.