carabinieri_2002Ha fotografato e filmato con lo smartphone le serre di marijuana che aveva realizzato a casa, non immaginando che quelle riprese l’avrebbero inguaiato. Lo smarrimento del cellulare trovato dai Carabinieri del paese ha fatto si che i militari, riscontrando la presenza di foto e video che riprendevano le piantagioni, abbiano fatto visita al giovane localizzando nella sua abitazione le serre con una decina di rigogliose piante.
Lo smartphone è ritornato nelle mani nel proprietario senza per lui la possibilità di utilizzarlo nell’immediato in quanto a sua volta è finito in manette con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’origine dei fatti nella tarda mattinata di sabato scorso quando una pattuglia dei carabinieri di San Martino in Rio rinveniva lungo Via Sandro Pertini un BlackBerry ancora acceso che veniva recuperato dai militari con il fine di restituirlo al proprietario. Grazie all’analisi della “Galleria” del telefono i Carabinieri risalivano al proprietario, un giovane del paese su cui tuttavia si focalizzavano le attenzioni investigative per la presenza di foto raffiguranti piante di marijuana in essicazione e video che riprendevano delle serre con all’interno piante di marijuana. Alla luce di quanto appurato i Carabinieri raggiungevano l’abitazione del giovane, un 22enne di San Martino in Rio, sia per restituirgli lo smartphone che per eseguire una perquisizione.

All’atto dell’ingresso in casa i militari notavano che sul tavolo vi erano un’ottantina di grammi di marijuana ed un bilancino, inoltre, veniva notata una luce provenire da dietro una porta socchiusa che conduceva ad un ripostiglio dove era stata ricavata una serra costituita da una vasca in acciaio contenente acqua depurata dove c’erano 7 piante di marijuana. Il locale era riscaldato e areato ed inoltre vi era un riflettore che convergeva i raggi della luce alle piante. Dentro un armadio della camera i Carabinieri trovavano altra mini serra illuminata ed areato con le stesse modalità. Alla luce di quanto accertato il giovane veniva arrestato e ristretto a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta.