piazza_maggiore_bolognaContestazione all’indirizzo del presidente di Unindustria Bologna Alberto Vacchi – ospite di Cgil Cisl e Uil alle celebrazioni del primo maggio in piazza Maggiore – dia parte di una trentina di persone, giovani di Rifondazione comunista e dei centri sociali. Parlando ad una tavola rotonda, Vacchi è stato contestato al grido di ‘vai a casa’, ‘ladro ladro’, ‘buffone buffone’. ”Posso capire le contestazioni ma in un momento difficile ci possono essere risultati con la condivisione”.

Quella del Primo Maggio, ha osservato il segretario cittadino Cgil, Danilo Gruppi, ”è e rimane la festa storica dei lavoratori”, ma occorre cercare ”delle soluzioni condivise nella convinzione che da una situazione così grave nessuno è’ in grado di uscirne da solo e se ne esce solo attraverso un concerto di forze e responsabilità”‘. Parole cui fanno eco quelle di Vacchi secondo cui ”su lavoro, disoccupazione, salvaguardia dei salari, possiamo essere uniti per chiedere alla politica di agire, anche in Europa, per abbandonare un pò la politica del rigore”. Parole scivolate su una piazza che non ha esitato a contestarlo con alcuni giovani dei centri sociali, studenti e di Rifondazione Comunista che hanno srotolando uno striscione con scritto ‘non ci togliamo il cappello davanti ai padroni’, passibili di ‘inciucio’ con i sindacati.