bus-piazza-maggiore-bolognaPer quanto riguarda il trasporto pubblico locale di Bologna, “per agosto 2013 è in programma un aumento delle tariffe del 4%, che per contratto ci deve essere concesso, anche se non sta poi a noi definirne le modalità”.

Ad annunciarlo, in commissione regionale Trasporti, ambiente, mobilità, presieduta da Damiano Zoffoli, e rispondendo ad una domanda del consigliere Manes Bernardini (Lega nord), è Claudio Ferrari, direttore generale di Tper, intervenuto insieme alla presidente della società, Giuseppina Gualtieri, per una audizione richiesta dal consigliere Giovanni Favia (Misto) sulla questione dell’interruzione di pubblico servizio causata dai problemi di Coopertone, la cooperativa a cui Tper aveva affidato in gestione alcuni servizi.

“Non si è mai verificata una interruzione dei servizi pubblici offerti da Tper, l’interruzione ha riguardato Atc, per cui Coopertone gestiva l’ufficio permessi e altri compiti, mentre per quanto riguarda Omnicoop noi non abbiamo, né abbiamo mai avuto, nessun rapporto contrattuale in essere- puntualizza Ferrari-. Abbiamo da subito garantito la continuità nell’attività di riscossione oltre che occupazionale, il danno economico subito non è ancora quantificabile, il credito vantato dalla nostra azienda ammonta a circa 800.000 euro, per riscuoterlo abbiamo fatto ogni dovuta notifica fino ad arrivare alla denuncia per appropriazione indebita, e non per semplice inadempienza contrattuale”. In ogni caso, rimarca il dirigente, “era stata la fusione a consegnarci il contratto con Coopertone, eravamo già pronti a rimettere il servizio in gara anche se non fosse successo nulla, non appena è nato il problema abbiamo subito cercato di intercettare la situazione facendo versare a noi e a non alla cooperativa i bonifici, oltre che bloccando i pagamenti alla stessa per compensazione”.

La risposta non ha convinto Bernardini, che ha accusato l’azienda “se non di responsabilità diretta almeno di mala gestione, perché sicuramente, almeno all’inizio, sono mancati gli opportuni rilievi sui mancati versamenti, una situazione del genere non viene a crearsi dalla sera alla mattina”. Favia ha invece lamentato di “non aver ricevuto copia del contratto di servizio con Coopertone nonostante una richiesta ufficiale a Tper, che è una società completamente pubblica”.

La presenza in commissione dei due dirigenti è stata l’occasione per i consiglieri di chiedere numerosi chiarimenti: Andrea Defranceschi (M5s) si è concentrato sul sistema di riscossione a bordo, in particolare sull’ammontare dell’extragettito garantito dalla scelta di non rilasciare il resto e sulla possibilità di internalizzare il servizio. Bernardini ha chiesto sul possibile aumento dei biglietti. Sandro Mandini (Idv) si è interessato alla percentuale derivante dall’emissione di titoli sul totale degli incassi di Tper mentre Favia ha portato l’attenzione su People Mover, strategie di espansione societaria, validazione obbligatoria, biglietto elettronico e numero di dirigenti dopo la fusione.

“Sono 1.300 le emettitrici a bordo, i modelli capaci di emettere resto hanno un costo troppo alto, sinceramente ingestibile per noi, e siamo convinti sia giusto esternalizzare il servizio per alcune dinamiche di cambio valuta e portavalori per cui noi non abbiamo le competenze, mentre per quanto riguarda i dirigenti un totale di 11 su 2.600 dipendenti mi sembra un rapporto accettabile, le razionalizzazioni comunque sono iniziate ma non certo finite”, spiega Ferrari. “Crediamo nella validazione obbligatoria come mezzo di controllo sociale nei confronti dei portoghesi, sarà una tecnologia simile a quello dello skipass, che richiedendo semplicemente di avvicinare il titolo di viaggio comporterà il minimo dei disagi per gli utenti e ci permetterà anche di puntare sul biglietto elettronico grazie alle tecnologie Nfc degli smartphone- conclude il direttore generale di Tper-, l’obiettivo è andare ad aumentare la quota di introiti garantita dai titoli, al momento è la nostra seconda entrata, dopo i contratti di servizio, con il 36% del totale, più di un punto percentuale sopra le richieste di sostenibilità del governo”.

La presidente Gualtieri ha preso infine la parole per annunciare le strategie della società nel breve e medio periodo, specialmente a livello di bilancio: “Dubitiamo che le risorse pubbliche possano aumentare, la nostra è una scelta politica di bilancio prudente, preferiamo chiedere un rimborso successivamente che ritrovarci a dover poi fare una variazione, come ad esempio per il cuneo fiscale, che nel dubbio abbiamo intanto pagato. Abbiamo comunque approvato un piano finanziamenti da 123 milioni, di cui 63 in co-finanziamento, sia per rinnovare il parco mezzi, sia perché vogliamo cogliere l’opportunità di espandere le nostre quote in altre società di trasporto pubblico regionali, a partire da Tep di Parma, per cui abbiamo già fatto una manifestazione di interesse”.

L’ultima battuta della presidente di Tper è per il People Mover, il sistema di trasporto veloce che dovrebbe collegare stazione ed aeroporto di Bologna: “Tper non sarà azionista di maggioranza al contrario di alcune previsioni iniziali, pur con il ruolo di socio gestore- chiude-, il sistema ferroviario metropolitano non risponde alle esigenze che ci sono richieste, però su questo argomento il dibattito non riesce a non essere sterile, nessuno scende nel merito ma tutti si arroccano sulle loro posizioni, per noi l’importante è solo fare presto”.