Domenico-PacchioniScade lunedì prossimo 17 giugno il termine per pagare l’acconto Imu 2013. Lo ricorda la Cisl di Modena, aggiungendo che la circolare n. 2 del 2013 emanata dal Ministero dell’Economia stabilisce che sono sospesi dal pagamento della prima rata Imu l’abitazione principale e relative pertinenze, a esclusione degli immobili di lusso; anche i terreni agricoli e i fabbricati rurali non pagano l’Imu. «Attenzione: non beneficiano della sospensione coloro che, pur possedendo solo un’abitazione, non vi abitino per qualsiasi motivo. Per esempio, chi per lavoro risiede in un Comune diverso rispetto a quello nel quale possiede l’immobile, è ugualmente tenuto al pagamento dell’imposta – spiega Franco Saracino, responsabile provinciale del Caaf, il servizio fiscale della Cisl di Modena – Devono pagare anche coloro che possiedono frazioni di case avute in eredità; sono considerate a tutti gli effetti seconde case, anche se non sono abitate. Il pagamento sull’imposta dovrà essere effettuata in base alle aliquote e detrazioni vigenti nel 2012. Per informazioni contattare il nostro numero verde 800-214450». L’anno scorso sono stati 23 mila i contribuenti di Modena e provincia che hanno presentato la dichiarazione Imu attraverso gli sportelli del Caaf-Cisl; più della metà di essi – circa 12 mila – non ha diritto alla sospensione del pagamento dell’imposta. Ricordiamo che il governo ha tempo fino al 31 agosto per riformare la materia. In caso contrario i contribuenti dovranno provvedere al pagamento dell’imposta, oggi sospesa, entro il 16 settembre e versare il saldo entro il 16 dicembre. Intanto la Cisl di Modena condivide le preoccupazioni espresse da diversi amministratori pubblici locali sull’incertezza delle risorse e il rischio di non riuscire a far quadrare i conti dei Comuni. «Sull’Imu e sull’aumento Iva il governo deve dire con chiarezza cosa intende fare – afferma Domenico Pacchioni, componente della segreteria provinciale Cisl – Se l’Imu sulla prima casa verrà mantenuta, chiediamo almeno che sia introdotto l’Isee (indicatore della situazione economica equivalente), il parametro che tiene conto della capacità reddituale della famiglia e che si usa per calcolare le tariffe dei servizi alla persona (dai nidi alle residenze per anziani). Se, invece, verrà abolita l’Imu sulla prima casa, chiediamo – conclude il segretario Cisl – che non siano esentati gli immobili di lusso, anche se abitazione principale».