Il Piano infraregionale delle attività estrattive “PIAE 2013” è stato adottato dal Consiglio provinciale nella seduta di ieri pomeriggio con 19 voti favorevoli (Pd e Nanni-Misto), 4 astenuti (Scelta Civica, Udc, Pagnetti-Misto) e 8 contrari (Pdl, Fli, Lega e Pid).

Sono 20 le proposte di nuove attività estrattive accolte nel Piano, sulle 46 presentate dalle imprese del settore, oltre ad alcuni ambiti assegnati ai Comuni di Castel San Pietro, Castel Maggiore, Grizzana Morandi e Imola, la cui localizzazione puntuale sarà oggetto di future delibere. Il materiale di inerti individuato da questo piano come estraibile nel prossimo decennio è di 9 milioni di metri cubi che, con i residui ancora disponibili della precedente pianificazione, rispondono ad un fabbisogno complessivamente stimato di 24 milioni di metri cubi.Il calcolo dei fabbisogni si basa su una stima desunta dai volumi estratti dal 1986 al 2011 che ha portato ad un dimezzamento dei quantitativi rispetto a quelli individuati, necessario per il precedente periodo 2002/2012, pari a 56 milioni di metri cubi. I precedenti criteri di calcolo utilizzati si basavano sui piani regolatori, mentre ora si è voluto tener conto delle reali potenzialità di estrazione del comparto estrattivo.

I documenti che compongono il Piano sono stati elaborati a conclusione della fase di concertazione, realizzata con la Conferenza di pianificazione, articolando meglio e completando gli indirizzi e le strategie già contenute nel Documento preliminare, sulla base anche dei 29 contributi al Piano e 20 pareri sulle nuove proposte ricevuti in sede di Conferenza. Contestualmente alla pubblicazione dell’adozione del Piano, che darà il via alla fase delle osservazioni che potranno essere presentate nei successivi 60 giorni, la Provincia provvederà ad avviare la procedura per la Valutazione ambientale strategica (V.A.S.) presso la Regione.